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GODZILLATHON: Parte 4 – ‘Ebirah, Horror of the Deep ‘ e ‘Son of Godzilla’

Pubblicato il 22 marzo 2014 di Redazione

Nuovo appuntamento con il nostro GODZILLATHON, la maratona che vi accompagnerà sino all’uscita del nuovo film di Godzilla diretto da Gareth Edwards. Scopriamo insieme tutti e 28 le pellicole con protagonista il Kaiju più famoso della storia del cinema!

QUI la Parte 1 – ‘Godzilla’ e ‘Il ritorno di Godzilla’
QUI la Parte 2 – ‘King Kong vs Godzilla’ e ‘Mothra vs Godzilla’
QUI la Parte 3 – ‘King Ghidorah The Three Headed Monster’ e ‘Invasion of Astro-Monster’

Ebirah, Horror of the Deep, (Il ritorno di Godzilla, 1966)

Ryota a bordo della sua barca va alla ricerca di suo fratello scomparso dopo una tempest, ma vittima anche lui di un nubifragio trova riparo in un’isola. Qui scopre assieme ai suoi compagni che un’organizzazione malvagia tiene in ostaggio la popolazione di Infant Island la cui dea è Mothra, questo gruppo si protegge sull’isola grazie a Ebirah, un gigantesco astice. Ryota e compagni però scoprono Godzilla ibernato all’interno di una montagna e decidono di risvegliarlo per liberare la popolazione ed il fratello.

Fin dalle prime scene, grazie alla musica ed ai giovani protagonisti, si vira più al pop ed al beat tipicamente anni sessanta, visto questo approccio più divertito e scanzonato si nota come ci sia stato un cambio in regia, non più Honda ma Fukuda Jun. Musica da ballo, giovani, vestiti colorati, mare, yacht i primi dieci minuti ci calano già nello swing dei tempi, un po’ mimando le atmosfere della swinging London forse. La qualità dell’immagine in sè, la nitidezza, specialmente dei colori, è accresciuta notevolmente, sembra di un’altra epoca se confrontato con il lavoro precedente della serie, anche per il ritmo decisamente più sostenuto, la suspense e le scene d'”azione” che lo assimilano, per quanto possibile, ai film contemporanei dedicati a 007. Un episodio piacevole quindi ma niente di fondamentale anche dal punto di vista dei kaiju presentati.

Son of Godzilla (Il figlio di Godzilla, 1967)

Sull’isola tropicale di Sogell si sta svolgendo un esperimento metereologico quando qualcosa va storto ed il pallone aerostatico adoperato esplode rilasciando delle radiazioni che mutano la fauna dell’intera zona. Tutti gli animali dell’isola finiscono per diventare dei giganteschi mostri, in particolare un ragno, delle mantidi religiose ed un uovo che schiudendosi rivela un piccolo Godzilla, Minilla. In pericolo il cucciolo telepaticamente chiama il grande Godzilla che di fatto diventerà suo padre facendo di tutto per proteggerlo.

Anche questo secondo film come il precedente è diretto da Fukuda Jun e fa il paio con Ebirah, Horror of the Deep formando con questo quasi un dittico, entrambi sono infatti ambientati su isole tropicali e tutti e due girati nell’arco di due anni con lo stesso taglio più pop di cui si scriveva più sopra. Un lungometraggio che pur presentanto degli effetti speciali interessanti, fonda il suo successo sulla caratterizzazione, spesso comica, del piccolo Minilla e sul suo rapporto con Godzilla, un film che definitivamente è più diretto ad un pubblico di bambini, elemento che nel proseguio della Showa Series (1954-1975) sarà sempre più presente.