Nell’anno dell’sessantesimo anniversario dell’uscita del Godzilla (Gojira) originale nelle sale giapponesi, oltre al super atteso film diretto da Gareth Edwards ed alle miriadi di altre iniziative legate all’avvenimento, è anche l’anno di un curioso esperimento, un lavoro di cinema di serie B che potrebbe però vista la sua carica nichilistica ed assurda, divertire e anche sorprendere. Si tratta di Earth Defense Widow, film a bassissimo budget diretto da Kawasaki Minoru, il cui folle The Monster X Strikes Back/Attack the G8 Summit era passato nel 2008 anche al Festival di Venezia portato da Marco Muller in collaborazione con il Far East di Udine, che tenta di mischiare il genere del kaiju eiga con quello del cinema erotico, il tutto tenuto assieme da una costante dose di comicità demenziale ma sarcastica.
Due i protagonisti della pellicola, uno il mostro, che molto assomiglia agli Eva di Evangelion, almeno nello stile in cui è stata creata la faccia, l’altro l’attrice Mitsu Dan, volto noto nel panorama giapponese delle gurabia aidoru (gravure idols). La storia racconta dell’arrivo sulla terra del gigantesco kaiju che nel suo percorso di distruzione uccide anche un militare della difesa. L’uomo è il compagno di Dan, una ex-geisha, che decide di vendicarsi e di sconfiggere il mostro, ogni qual volta questo kaiju però, denominato Bemuras, attacca e combatte con la donna, questa prova un orgasmo. Una trama che è tutto un programma, così come lo slogan che accompagna il lungometraggio: da SM (sadomaso) a SF (science fiction)…
