Quattordicesimo episodio per la settima stagione di The Big Bang Theory, e due ospiti illustri fanno la loro apparizione: niente meno che James Earl Jones e Carrie Fisher, direttamente dall’immaginario di Star Wars!
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Leonard, Sheldon, Raj e Howard sono incollati ai rispettivi computer per comprare i biglietti per il Comic-Con di San Diego, sotto lo sguardo pietoso di Penny, che non si capacita del fatto che quattro adulti diano tanta importanza a un evento del genere. Purtroppo, però, nessuno di loro riesce ad acquistare i biglietti, che si esauriscono in pochissimi minuti. Mentre Leonard, Raj e Howard pensano di comprarli illegalmente, Sheldon non vuole correre il rischio, e cova un’idea “geniale”: fonderà una sua convention di cinema e fumetti, e contatterà qualche idolo del mondo geek per averlo come ospite in un panel.
Nel frattempo, Penny, Bernadette e Amy cercano di fare qualcosa da persone adulte, ma il risultato sarà ben diverso dalle aspettative…
La settima stagione di The Big Bang Theory sta procedendo con vivacità e brillantezza, e anche un episodio come The Convention Conundrum, seppur lontano dalle puntate migliori della serie, riesce comunque a piazzare qualche buona trovata comica, affidandosi a due guest star d’eccezione: se la breve apparizione di Carrie Fisher sorprende per l’autoironia dell’attrice, che accetta di mostrarsi in veste di casalinga disperata con tanto di mazza da baseball per scacciare i molestatori, James Earl Jones non può che suscitare un’immediata simpatia per come gioca con le aspettative del fandom di Guerre stellari. L’intelligenza degli sceneggiatori, in tal senso, risiede nel ribaltamento delle attese: tutti si sarebbero aspettati un Jones burbero e seccato, stanco di avere intorno un esercito di geek che lo conosce solo in quanto voce di Darth Vader e Mufasa, ma invece si rivela un personaggio allegro e bonario, che condivide la passione dei fan e trascorre con Sheldon una giornata memorabile, fra scambi di idee sulla saga di Lucas, karaoke (ovviamente cantando The Lion Sleeps Tonight da Il Re Leone), strip club (!) e scherzi infantili all’amica Fisher.
L’episodio si regge soprattutto su queste apparizioni, mentre le piccole disavventure degli altri personaggi fanno da contorno. Accantonata, almeno per il momento, la trama riguardante le aspirazioni cinematografiche di Penny, l’impressione è che la puntata soffra di un certo immobilismo, anche perché ripropone un vecchio tema della serie: la contrapposizione fra le passioni infantili dei ragazzi e la (presunta) maggiore maturità delle ragazze, che in questo caso decidono di andarsi a prendere un tè presso un prestigioso hotel… salvo scoprire che i tavoli sono tutti occupati da bambine. Ne risulta un fugace, ma significativo, momento di consapevolezza: difficile dire cosa ci renda “adulti”, ed è difficile anche ammettere di sentirsi tali. Penny, Bernadette e Amy trovano così un punto di contatto con i rispettivi consorti, spesso criticati per il loro amore per i fumetti, il fantasy e la fantascienza, ma in realtà estremamente onesti – forse più di quanto non lo siano le tre ragazze – in rapporto a loro stessi. L’episodio gioca però, come spesso accade nella serie, anche sulla scarsa fibra virile di Leonard e degli altri amici: terrorizzati al pensiero di prendersi anche il minimo rischio, si nascondono dal bagarino che avrebbe dovuto vender loro i biglietti per il Comic-Con, e vengono salvati solo dalla generosità di James Earl Jones.
Le idee strampalate di Sheldon, alla fine, trovano la soluzione per tutti quanti.
La citazione: «Hey, Los Angeles! Sono sulla ruota panoramica con Darth Vader! È più gentile di quanto crediate!»
Ho apprezzato: la partecipazione di James Earl Jones e Carrie Fisher.
Non ho apprezzato: l’immobilismo dell’episodio, troppo legato ad alcune vecchie dinamiche della serie.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Big Bang Theory sul nostro Episode39 a questo LINK.