Più che un film, un quadro in movimento. Dove ad essere dipinti sono i baci che 13 coppie diverse si scambiamo davanti la macchina da presa: baci veri, di 3 minuti ciascuno, senza interruzione, senza sonoro, ripresi con una cinepresa da 16mm e poi riproiettati a 16 fotogrammi al secondo (invece dei classici 24 fps) proprio per rendere le scene ancora più dilatate e rallentate. Questo è Kiss, uno dei film sperimentali realizzati all’artista e padre della Pop Art Andy Warhol.
Per oltre 50 minuti, scorrono in bianco e nero sullo schermo, volti, mani, labbra il tutto in un flusso sinuoso e che talvolta mette quasi a disagio lo spettatore dando la sensazione di intromettersi in uno spazio altrui.
In ogni caso, Kiss, realizzato nel 1963, fu un film rivoluzionario. E questo perché tra le 13 coppie riprese vi erano persone di razze diverse o anche amanti dello stesso sesso. Inoltre, e forse è un po’ questa la sensazione di disagio che il filmato suscita, le coppie si baciano senza interruzione per 3 minuti (che poi, rallentati a 16 fotogrammi, diventano quasi 4) e se già ora non siamo abituati a reggere lo sguardo su un bacio così prolungato, pensate che in quegli anni a Hollywood un kiss su grande schermo era autorizzato a durare al massimo 3 secondi.
Di seguito il film Kiss. Ah, giusto, a proposito di baci… Buon San Valentino!
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