Noi ci siamo dovuti accontentare di incontrarlo virtualmente durante il Q&A nell’ambiente virtuale di PlayStation Home ed anche se divertente non è certo stato come per FirstShowing da cui viene questa lunga intervista.
Ecco alcuni highlights tratti dall’intervista, rigorosamente senza spoiler…
– Cosa tenere e cosa tagliare: “C’erano cose nel graphic novel che sapevo avrei dovuto avere nel film: il funerale del Comico, Manhattan su marte, l’interrogatorio di Rorschach […], e il resto, le cose che circondavano quelle idee, dovevano come supportare quei concetti. Tutto quello che abbiamo lasciato fuori, o inventato, è stato per spingere avanti la storia e far funzionare queste cose”;
– Su computer graphic e riprese dal vivo: “Non c’è così tanta CGI in Watchmen, almeno non più di quanta ce ne sia nei film oggi. […] Bisogna lasciare che il confine [tra set reali e al computer] vacilli; non c’è differenza per me, oggi. La gente chiede ‘è un film fatto con lo schermo verde e la CGI, oppure un film girato su set reali’, e io dico ‘è la stessa cosa’”;
– Come equilibrare stile e storia: “Per me è la stessa cosa. Lo stile è intuitivo, non sto ad analizzarlo, è solo il modo in cui voglio girare. […] Più cerchi di studiare una ripresa in modo che diventi una “ficata”, più è facile sbagliare. Pensi solo a quello e non alla storia”;
– Sull’aver realizzato un’opera fedele ma allo stesso tempo personale: “Credo che sia perché adoro il libro e quindi per me è una cosa personale. […] Ecco perché quando passa attraverso me, esce dall’altra parte cambiata… ma non diversa”;
– Sui costumi: “Dave [Gibbons] non ha mai inteso che fossero supereroi sfigati. Se li avessi vestiti con dello spandex… il film sarebbe stato tagliato fuori all’istante”;
– Sul pubblico: “Credo che il migliore pubblico per il film sia chi non ha letto il graphic novel, perché la loro esperienza è reale, stanno davvero guardando il film e cercando di capire ‘cosa succederà adesso?’. La gente mi chiede ‘dovrei prima leggere il fumetto o vedere il film’ e io rispondo ‘vedi il film prima e poi leggi il fumetto’;
– Su un’ipotetica versione cinematografica de Il ritorno del cavaliere oscuro, graphic novel di Frank Miller che ritrae un Batman anziano: “Credo che la cosa fantastica de Il ritorno del cavaliere oscuro sia che, come Watchmen, è un’esperienza totale. La sfida per me sarebbe mantenere l’aspetto dei media, quella è la tecnica da sviluppare per farlo funzionare. Ma la cosa a cui sarei veramente interessato sarebbe il modo in cui la narrazione di Frank segue l’azione”.