Cinema Festival

Last Vegas – La recensione della commedia con De Niro, Douglas, Kline e Freeman

Pubblicato il 22 gennaio 2014 di emanuele.r

IN OCCASIONE DELL’USCITA IN SALA, RIPUBBLICHIAMO LA RECENSIONE SCRITTA DAL FESTIVAL DI TORINO

Per inaugurare il Torino Film Festival 2013, giunto alla 31^ edizione, il nuovo direttore Paolo Virzì ha scelto Last Vegas, il film di Jon Turtletaub che riunisce 5 premi Oscar (Robert De Niro, Michael Douglas, Kevin Kline, Morgan Freeman e Mary Steenburgen) in un solo film e che esplica bene la linea editoriale pop voluta dalla nuova gestione del festival.
Il film racconta di 4 amici, legati da un rapporto lungo 60 anni che si ritrovano per l’addio al celibato del più ricco dei 4, in procinto di sposarsi con una donna di 40 anni più giovane. Ricordi, rancori e pazzie di ognuno vengono a galla nel viaggio a Las Vegas. Scritto da Dan Fogelman, Last Vegas è (più per definizione degli addetti stampa che per reale affinità) una versione senile di Una notte da leoni, una commedia in più che le follie dei protagonisti vengono fuori i rimpianti e le difficoltà della vecchiaia.

Dalla struttura classica, il film di Turtletaub è un omaggio all’amicizia maschile e infantile, quella che cambia con il cambiare delle persone ma non finisce mai, anzi si alimenta con il passare degli anni, con le preoccupazioni (ogni chiamata degli altri viene scambiata per allarme tumore o infarto): e allora il film, mentre prende in giro con un repertorio spesso già visto la terza età – a suon di viagra, pillole, acciacchi e anacronismi vari -, racconta soprattutto i legami, i loro lasciti e ruggini, ma anche la loro forza. Sempre sul filo del patetico, tanto nello humour, nell’ironia sul declino della capitale del gioco d’azzardo, quanto nelle parentesi più “sentimentali”.
Eppure Last Vegas non è l’epico fallimento che si poteva sospettare, merito di un cast davvero in grande forma che rende con finezza e vivacità anche i momenti meno riusciti e in cui la parte del leone la fanno il giogione irresistibile Douglas, lo splendido borghese di Kline e l’adorabile donna che ognuno vorrebbe avere accanto a sé , una Steenburgen in un’interpretazione degna di Julie Andrews. Se vale la pena spendere i soldi di un biglietto è per godersi lo spettacolo di 5 grandi attori.