Per gli appassionati di cinema d’autore, dei film indipendenti, dei grandi classici del passato ma anche di quei titoli spesso al confine tra documentario e video-arte passati solo dai circuiti dei festival e poi irrecuperabili, MUBI è una piccola scatola magica da cui pescare ogni giorno. Se a livello internazionale, questo portale di streaming è un punto di rifermento importante per i cinefili ed è riuscito a costruire una vera e propria community online, in Italia la piattaforma è stata rilanciata lo scorso settembre con una nuova struttura di fruizione: al costo di 4,99 euro al mese (ma ci sono anche formule di abbonamento più convenienti per periodi più prolungati) l’utente ha accesso a 30 film al mese, con un nuovo titolo che ogni giorno va a sostituire quello più datato.
In questo periodo, inoltre, se invitati da un amico già iscritto a MUBI, è possibile provare il servizio gratuitamente per 1 mese. Bene, noi è ormai un paio di settimane che ci siamo buttati guardando diversi dei film in catalogo e oggi abbiamo visto Quiet City: film dalla fortissima identità ed estetica indipendente diretto, nel 2007, da Aaron Katz. Una storia poetica e delicata che, nell’arco di 24 ore, segue l’incontro casuale di due 20enni a New York.
Quiet City è il secondo lungometraggio di Katz: regista classe 1981, nome apprezzato nel circuito dei Festival (proprio in questi giorni è al Sundance Film Festival per presentare Land Ho!) e considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta corrente artistica del ‘mumblecore‘. Ossia quel cinema indipendente americano degli anni 2000 caratterizzato da produzioni a basso budget, l’uso di telecamere digitali, attori non professionisti, sceneggiature improvvisate ma che vanno quasi sempre ad indagare i complicati sentimenti della generazione degli anni zero.
Anche in Quiet City, infatti, le vere protagoniste sono le emozioni disorientate dei ventenni d’oggi, il loro essere spesati, soli, ma anche pronti alla sorpresa di un incontro casuale. Un incontro che non vuole essere una passione travolgente, ma una delicata poesia di due anime che scoprono di stare bene insieme. Il film è allora il pedinamento discreto di 24 ore della vita di Jamie, ragazza di 21 anni originaria di Atlanta che arriva a Brooklyn per far visita a un’amica, salvo poi non riuscire a rintracciarla sul cellulare. Sarà per strada, per puro caso, ad incontrare Charlie: timidamente, i due faranno conoscenza e si ritroveranno a condividere una notte e un giorno di grande sintonia tra bicchieri di vino bevuti nelle tazze del tè, chiacchiere sul divano, un taglio di capelli improvvisato, una corsa al parco, una mostra, un party da amici.
Presentato al SXSW Film Festival, il film era stato nominato per il prestigioso Premio John Cassavetes agli Independent Spirit Awards 2008. Tra il cinema Gus Van Sant e Sofia Coppola e certe atmosfere degli amori cantati da Dente, Quiet City riesce a restituire la luce inafferrabile di certi incontri magici e inaspettati.
QUI il link per vedere il film (in versione originale inglese con sottotitoli in inglese) in streaming su MUBI. Nei giorni scorsi, invece, abbiamo guardato:
• Quell’incerto sentimento di Lubitsch
• Il monello di Chaplin
• Carcasses di Denis Côté
• Queen of Diamonds di Nina Menkes
• La corazzata Potemkin di Ejzenštejn
• Faux Contact
• Detour, il b-movie amato da Scorsese