Per gli appassionati di cinema d’autore, dei film indipendenti, dei grandi classici del passato ma anche di quei titoli spesso al confine tra documentario e video-arte passati solo dai circuiti dei festival e poi irrecuperabili, MUBI è una piccola scatola magica da cui pescare ogni giorno. Se a livello internazionale, questo portale di streaming è un punto di rifermento importante per i cinefili ed è riuscito a costruire una vera e propria community online, in Italia la piattaforma è stata rilanciata lo scorso settembre con una nuova struttura di fruizione: al costo di 4,99 euro al mese (ma ci sono anche formule di abbonamento più convenienti per periodi più prolungati) l’utente ha accesso a 30 film al mese, con un nuovo titolo che ogni giorno va a sostituire quello più datato.
In questo periodo, inoltre, se invitati da un amico già iscritto a MUBI, è possibile provare il servizio gratuitamente per 1 mese. Bene, noi è ormai un paio di settimane che ci siamo buttati guardando diversi dei film in catalogo e oggi abbiamo visto Les Demoiselles de Rochefort, il fiabesco, solare e raffinato film musicale diretto dal francese Jacques Demy con il suo inconfondibile stile. E con protagonista, la sua attrice feticcio Catherine Deneuve.
Un film romanticissimo e sdolcinato, eppure, miracolo di Demy, tutt’altro che indigesto. Les Demoiselles de Rochefort è una storia fiabesca dipinta di colori pastello in cui due gemelle (Catherine Deneuve e Françoise Dorléac, sorelle anche nella realtà) sono alla ricerca del loro principe azzurro. E l’occasione per coronare il loro sogno sembra arrivare con la fiera di Rochefort che porta nella loro cittadina una banda musicale composta da affascinanti giovani. Ma non solo…
Come negli altri musical più riusciti di Demy (Les parapluies de Cherbourg, La favolosa storia di pelle d’asino) che vedevano sempre come protagonista la dolce ed eterea Deneuve, il racconto è puro pretesto per una leggiadria di immagini, pezzi musicali orecchiabili e coreografie raffinate, mai sfarzose e barocche ma essenziali, come in punta di piedi. Il tutto illuminato da un sole caldo e da colori tenui ma omnipresenti. Un omaggio ai grandi musical di Hollywood, certo, ma in cui l’influenza della Nouvelle Vague, per quanto schivata, comunque è percepibile e poi è ben difficile trovare un film più francese di questo.
QUI il link per vedere il film (in versione originale francese con sottotitoli in inglese) in streaming su MUBI. Nei giorni scorsi, invece, abbiamo guardato:
• Quell’incerto sentimento di Lubitsch
• Il monello di Chaplin
• Carcasses di Denis Côté
• Queen of Diamonds di Nina Menkes
• La corazzata Potemkin di Ejzenštejn
• Faux Contact, cortometraggio francese tra terrorismo e Nintendo
• Detour, il b-movie amato da Scorsese
• Quiet City, del giovane e raffinato Aaron Katz (uno degli autori della corrente del mumblecore)