I primi due episodi della terza stagione di Sherlock sono stati premiata con degli ottimi ascolti, ma alcuni membri della critica e del pubblico non sono rimasti molto contenti dell’uso del auto-referenzialità che ha contraddistinto il corso della prima puntata The Empty Hearse, usata soprattutto quando si tenta di spiegare come Sherlock è scappato da morte certa alla fine della seconda stagione, dopo un volo dal tetto di un edificio.
Il produttore Steven Moffat ha approfittato dell’anteprima stampa dell’ultimo episodio, The Last Vow, per rispondere a tali critiche:
“Ha avuto un incredibile responso. Leggo la stampa, non è vero. Non è una serie investigativa, è uno show su un detective… È uno show che celebra un uomo intelligente, quindi cerchiamo di far sembrare lo show complesso. [Sherlock] è completamente umano, ha delle emozioni ma le sopprime per essere un detective migliore. Crede che le emozioni siano un ostacolo per il suo brillante cervello”.
In The Last Vow Sherlock si troverà ad affrontare un pericolo mortale, ma questa volta per mano di un nuovo nemico Charles August Magnussen (Lars Mikkelsen), che abbiamo intravisto alla fine di The Empty Hearse. L’uomo è il proprietario di un quotidiano con delle abitudini personali davvero sgradevoli – urina nel caminetto di Sherlock – inoltre è l’unico uomo che Sherlock odia davvero. Nel trailer dell’episodio sentiamo dire dal detective:
“Ho avuto a che fare con assassini, psicopatici. Nessuno di loro mi fa rigirare lo stomaco come Charles August Magnussen”.
Ma The Last Vow potrebbe non essere l’ultimo episodio in cui vedremo Magnussen, Moffat non ha escluso la possibilità di farlo ritornare nella prossima stagione, già in fase di progettazione:
“Abbiamo dei piani, tendono ad avere degli entusiasmanti e intricati colpi di scena. Non faremo saltare il mondo”.
Non ci resta che attendere che la BBC dia il via libera alla quarta stagione.
Fonte Guardian