Con l’imminente arrivo de Lo Sguardo di Satana – Carrie nelle nostre sale (qui trovate la nostra recensione), non si può fare a meno di pensare all’omonima pellicola diretta nel 1976 da Brian De Palma. Prima di tutto perché si tratta di uno dei titoli horror più famosi della storia del cinema, in secondo luogo perché, quando si parla di remake, si tende sempre a pensare al passato, soprattutto se la pellicola in questione è particolarmente riuscita.
APPROVATO DA STEPHEN KING
E quando parliamo di pellicola riuscita non scherziamo, dato che ha ottenuto l’approvazione dell’autore del libro da cui è tratta: Stephen King, uno scrittore che con il cinema ha sempre avuto un rapporto controverso, dato che gran parte dei suoi romanzi sono stati adattati per il grande schermo e la maggior parte di questi non hanno ottenuto il suo consenso (si pensi, ad esempio, a Shining). In questo caso, nonostante le numerose modifiche apportate alla storia, King si è detto soddisfatto a ha anche aggiunto che il finale, diverso da quello del libro, avrebbe voluto scriverlo lui.
LA REGIA DI BRIAN DE PALMA
Del resto è impossibile dargli torto, dato che ci troviamo di fronte ad un film che, sebbene per certi versi risenta del tempo passato, è girato in maniera unica, come tutte le opere dirette da Brian De Palma, regista cinefilo per eccellenza. Anche in questo caso i rimandi ad Alfred Hitchock sono numerosi, a cominciare dalla colonna sonora, che riprende le quattro note di violino presenti nei momenti più inquietanti di Psycho.
L’ATMOSFERA
È l’atmosfera a dominare incontrastata lungo tutto il film. Un’atmosfera che raggiunge il culmine nei momenti chiave della storia, attraverso una serie di virtuosismi – tra cui rallenty e plit-screen, famosissimo quello della scena del ballo di fine anno – che lasciano letteralmente senza fiato.
UNA FIABA MODERNA
Carrie fondamentalmente è una fiaba moderna, che parla del traumatico passaggio all’età adulta di un’adolescente vittima di continui soprusi da parte dei suoi coetanei. Una fragile ragazza con un grandissimo potere, impersonata da una giovanissima Sissy Spacek, che per quest’interpretazione ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar. Il suo sguardo è impossibile da dimenticare, come anche la sua sofferenza. Perché, sia chiaro, stiamo parlando della storia di una vittima, che si trasforma in carnefice solo ed esclusivamente per un istinto di sopravvivenza.