Attenzione, contiene spoiler.
Dopo 8 anni, Dexter ha detto addio ai propri fan, anche in Italia, dove l’ultima stagione è finita da qualche settimana su FoxCrime. Purtroppo, la delusione per le ultime annate non si è placata e se l’ultima stagione è stata tra le peggiori il finale non si può dire abbia risollevato le sorti dello show.
Nell’ultimo episodio, Ricorda i mostri, Dexter si presenta in aeroporto per partire per Rio, mentre Hannah è chiusa in bagno per sfuggire a Elway. Con un escamotage, Dexter fa fermare Elway dalla polizia, ma ciò provoca l’evacuazione dell’aeroporto di Miami e il rinvio del viaggio. Nel frattempo Debra è in ospedale, ferita gravemente. Scritto da Scott Buck e Manny Coto (showrunner della serie) e diretto da Steve Shill, Ricorda i mostri è un finale che prende i difetti e gli errori delle ultime annate, e in particolare dell’ultima, e crede di migliorarli semplicemente aumentando le dosi di pathos ed emotività, dimenticando la complessità dei personaggi, in primis di Dexter, e la tensione narrativa.
Basterebbe dire che il primo degli unici due momenti di suspense, che ha a che fare con il thriller in un modo o nell’altro, arriva a metà episodio e dura 6 secondi netti, e il secondo lo succede di poco. Per cui la metà successiva rimesta in quegli elementi che hanno sancito il declino dello show: sentimenti e affetti, familiari o romantici, tramutare un inquietante drama psicologico in uno stucchevole racconto familiare, con qualche tocco macabro qui e là, annullato dai dialoghi svenevoli e flashback dalla fotografia flou (indecente il ricordo della nascita di Harrison e i dialoghi tra Deb e Dexter). A cui si aggiungono stupidaggini di sceneggiatura che paiono venire dalla peggiore serie B: Hannah e Harrison scappano dal pullman in cui sono sorvegliati mentre il sorvegliante dorme, a un cm di distanza, senza accorgersene; oppure il grande finale, con Dexter che trafuga il corpo della sorella morta – dopo che lui ha staccato i tubi che la tenevano in vita – senza che nessuno si accorga di nulla, con l’ospedale gremito in pieno giorno.
E il finale in sé, la scelta di scappare nella tempesta lasciando tutto e tutti per poi tornare un giorno, per rifarsi un’anima se non una vita, sarebbe anche toccante, ma fuori contesto, e pare risolversi in un nulla di fatto narrativo che non dà la spinta giusta al finale di una serie che per 4/5 stagioni, anche tra alti e bassi ci ha elettrizzato e che chiude nel modo forse peggiore. Ora si parla di uno spin-off possibile, che però potrebbe essere realizzato solo con la partecipazione del bravissimo Michael C. Hall: accetterà? E che tipo di serie potrebbe venirne fuori? Domande che forse con l’attesa possono riscattare la delusione.
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