Con quella sua fisicità vagamente fumettistica da piccolo uomo con occhi enormi e azzurrissimi, un ghigno sarcastico e mento squadrato, Ben Stiller è diventato ben presto uno dei volti più noti e iconici della commedia americana. Il film che fa esplodere il suo talento ironico è Tutti pazzi per Mary nel 1998 al fianco di Cameron Diaz: da lì, Stiller conquista Hollywood e il grande pubblico che lo rivedrà e apprezzerà in moltissime altre pellicole dai vari Ti presento i miei e Una notte al museo, a Duplex – Un appartamento per tre, Starsky & Hutch, fino ai più recenti Tower Heist – Colpo ad alto livello e Vicini del terzo tipo. Senza dimenticare le due commedie indipendenti, semplicemente adorabili, dove l’attore ha creato i suoi personaggi più idiosincratici, strani, assurdi: I Tenenbaum di Wes Anderson e Lo stravagante mondo di Greenberg di Noah Baumbach.
Ancora prima di diventare un apprezzato attore brillante, Ben Stiller è stato anche regista. Nel 1994 l’attore firma infatti il suo primo film dietro la macchina da presa: l’ironico e tagliente Giovani, carini e disoccupati. Nella sua lunga carriera, la star americana ha diretto ben 5 pellicole, titoli assai diversi e sempre originali di cui I sogni segreti di Walter Mitty, da oggi nei cinema, è l’ultimo esempio. Ripercorriamo allora la filmografia di Stiller regista.
• Giovani, carini e disoccupati (1994)
È il primo film da regista di Ben Stiller. Prodotto da Danny DeVito, Giovani, carini e disoccupati è un affresco tutt’altro che edulcorato e banale della cosiddetta “generazione X”: ventenni-trentenne degli anni Novanta, totalmente disorientati tra genitori troppo idealisti e fricchettoni e uno yuppismo dilagante che li vorrebbe invece incorporare nella corsa al profitto, alla ricchezza, al successo. Nel cast una splendente Winona Ryder nei panni di una giovane laureata aspirante regista di un documentario sperimentale che il destino forgerà in una confezione ben più banale… A rivederlo oggi, risulta più attuale che mai, e poi la scena del balletto nel negozio sulle note di My Sharona è semplicemente cult.
• Il rompiscatole (1996)
Due anni dopo l’esordio da regista, Ben Stiller dirige Il rompiscatole: una commedia sarcastica, a tratti sconclusionata ma ricca di spunti e scene ironiche azzeccate, sul potere della televisione. L’istrionico Jim Carrey veste qui i panni del “ragazzo del cavo”, ossia colui che riesce a installare tutti i canali della tv, anche quelli segreti: un personaggio incontenibile che, ben lungi dal suo lavoro di tecnico, è alla disperata ricerca di affetto da parte dei suoi clienti. Tanto humor nero e una serie di attori future rivelazione di domani: oltre a Jim Carrey anche Jack Black, Owen Wilson e Matthew Broderick.
• Zoolander (2001)
Per il suo terzo film dietro la macchina da presa, Stiller vira decisamente sul demenziale. Un demenziale che però non è mai vacuo, innocuo, volgarmente gratuito ma mantiene la sua carica di sarcasmo e critica sociale; qui il bersaglio è il mondo della monda, ma anche la società della pura apparenza. Il regista veste qui i panni di Zoolander, un eccentrico modello dalla popolarità in declino. Nel cast l’ormai fedele collega Owen Wilson.
• Tropic Thunder (2008)
Anche nella quarta prova da regista, Stiller continua sui sentieri dell’umorismo surreale, eccentrico, scorretto. Scritto insieme a Ethan Coeh, il film spara a zero su Hollywood, il suo sistema produttivo ossessionato dal successo, i suoi divi troppo frivoli e vanitosi, i suoi agenti idioti. Nel dettaglio, la storia è quella di una troupe mal assortita con star in declino, o nevrotiche, o cocainomani, che si recano in Vietnam per girare un colossale film di guerra: a causa delle frizioni interne, le riprese non andranno, ça vas sans dire, come previsto. Divertente divertita parodia di un certo cinema di guerra da Platoon ad Apocalypse Now, da Salvate il soldato Ryan a Rambo. Nel cast anche Jack Black e Robert Downey Jr.: quest’ultimo ha ricevuto anche una nomination all’Oscar per il suo ruolo del tormentato attore Kirk Lazarus che, per entrare nella parte di un soldato di colore, si era fatto oscurare chirurgicamente i pigmenti della pelle.
• I sogni segreti di Walter Mitty (2013)
Esce oggi nelle sale italiane l’ultimo film di Ben Stiller regista: I sogni segreti di Walter Mitty. Una commedia romantica e poetica che racconta di un uomo qualunque che, sospeso tra una grigia realtà e una spericolata fantasia, riesce a trovare il proprio posto nel mondo. Stiller interpreta il Walter Mitty del titolo: un “topo d’archivio” della nota rivista LIFE la cui apatica esistenza viene puntualmente rianimata dai suoi sogni a occhi aperti che lo portano a lanciarsi dentro un palazzo in fiamme, a trasformarsi in un prode alpinista o a buttarsi in quei paesaggi pazzeschi ritratti nelle foto del giornale per cui lavora. In un vortice di (patinate) visioni da New York all’Islanda, il film è un inno alla vita, un dolce addio alla pellicola e un sottile invito a esistere ben oltre Facebook: QUI la nostra recensione