Gli animalisti americani sono sul piede di guerra e stanno chiedendo di boicottare la visione dell’ultimo film di Scorsese, The Wolf of Wall Street, per una scena in cui vediamo Leonardo DiCaprio recitare con uno giovane scimpanzé, Chance, di proprietà della famiglia circense Rosaire, già nota alle organizzazioni animaliste per l’utilizzo di questi animali in show in cui sono costretti a cavalcare cavalli e a realizzare altre performance definite ‘innaturali’ e per le condizioni non idonee per cui sono stati ripetutamente citati dal Dipartimento dell’agricoltura degli USA.
In particolare, la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha indetto una petizione indirizzata all’attore, in cui viene chiesto a DiCaprio di non lavorare mai più con uno scimpanzé. Il tutto è cominciato quando la PETA ha scoperto che durante la produzione del film, l’American Humane Association ha intenzionalmente assegnato un rappresentante che non aveva esperienza con i primati, al posto del suo primatologista. A quel punto l’organizzazione ha mandato all’attore un video narrato da Angelica Huston in cui è stato dettagliato come gli scimpanzé vengono tolti alle madri in tenera età, che potete vedere qui di seguito.
La PETA si lamenta che nonostante la sua reputazione da ambientalista, DiCaprio non ha tolto lo scimpanzé dal film e non ha risposto all’appello mosso dall’organizzazione e dagli altri gruppi preoccupati per il bene del primate. Questa notte alla premiere del film che si terrà a New York, l’attivista Edita Birnkrant ha intenzione di confrontare Scorsese e DiCaprio. Secondo la Birnkrant l’animale rischia di subire dei comportamenti negativi e nevrotici e di non essere più capace di interagire socialmente con altri animali della sua specie.
Danny Porush interpretato nel film da Jonah Hill, anche se sotto un altro nome, ha dichiarato:
“Non c’è mai stato uno scimpanzé nell’ufficio. Non c’erano animali nell’ufficio… Non abuserei mai un animale in nessun modo”.
Ma l’ex presidente della Stratton Oakmont ha ammesso di aver mangiato i pesci rossi di un collega broker, e di aver assunto piccole persone per confondersi alle nelle feste colme di droga, dell’ufficio.
Il mese scorso l’Hollywood Reporter ha pubblicato un’inchiesta in cui ha accusato di negligenza l’American Humane Association incaricata di controllare se gli animali presenti sui set vengono o meno maltrattati. Diverse pellicole hollywoodiane e produzioni televisive sono state accusate di aver chiuso un occhio, e in alcuni casi anche due, sui maltrattamenti degli animali all’interno di grosse produzioni, per poter ottenere il certificato che : “nessun animale ha subito maltrattamenti durante la lavorazione”.
Domani scopriremo se gli animalisti sono riusciti a far sentire la loro voce alla premiere.
Fonti The Guardian, PETA