Il Capodanno è probabilmente la festività più importante e sentita in Giappone, tradizione vuole che il 31 dicembre (Omisoka) la famiglia si riunisca banchettando ed aspetti insieme lo scoccare della mezzanotte. Molte famiglie durante il cenone si sintonizzano sul canale nazionale NHK per l’abituale Kohaku uta gassen, una gara canora fra due squadre di cantanti quella rossa e quella bianca, da una sessantina di anni a questa parte quasi un abitudine, una specie di Sanremo per intenderci che come l’evento ligure sta però perdendo popolarità fra i più giovani. Alla fine di questo programma, quasi tutte le emittenti si sintonizzano in diretta con i più importanti templi buddisti del paese da dove si sentono i 108 rintocchi di campana che simbolizzano i desideri mondani da allontanare per purificarsi e cominciare così l’anno nuovo. Dopo il rintocco delle campane e lo scoccare della mezzanotte quindi, è abitudine molto diffusa anche mangiare un piatto di soba, sorta di noodles, che vista la loro lunghezza simbolizzano la speranza per una vita lunga e sana.
Il primo gennaio e solitamente fino alla fine della prima settimana dell’anno le principali compagnie sono chiuse e quindi si trascorre questo periodo a casa con la propria famiglia, di solito mangiando dei cibi preparati durante i giorni precedenti denominati Osechi-ryori. Una serie di pietanze servite in una specie di lunch box laccato, ognuno dei quali riveste e simbolizza un significato particolare, di solito un augurio per l’anno appena cominciato. Il primo giorno dell’anno è anche quello in cui ci si reca al santuario scintoista per fare la prima preghiera dell’anno (hatsumode) in televisione invece il due ed il tre gennaio domina l’Hakone ekiden, una corsa podistica a squadre nata nel 1920 che porta gli alteti da Tokyo alla cittadina di Hakone, in cui competono le varie università giapponesi e che viene molto sentita anche perchè rappresenta quel valore di lottare/gareggiare tutti insieme per ottenere una causa comune che ben rappresenta certo spirito nipponico.
I primi giorni di gennaio, visto che sono un periodo di vacanze e di riposo dal lavoro, rappresentano anche un’ottima occasione per andare al cinema, il primo film dell’anno ha un valore speciale in Giappone come del resto tutte le azioni che vengono fatte per la prima volta nei primi giorni dell’nuovo anno.
Yoi otoshi wo omukae kudasai! (buon anno – detto prima della fine dell’anno)