Paul Walker è morto. Un evento tragico, inaspettato, che ha sconvolto gran parte dei fan e, inevitabilmente, ha creato un bel po’ di scompiglio alla Universal. L’attore, infatti, era impegnato con le riprese di Fast & Furious 7. Aveva girato gran parte delle sue scene, è vero, ma mancavano ancora alcuni momenti chiave della storia. Da qui deriva il dilemma della produzione: come comportarsi? Rivedere l’intero progetto e rigirare la pellicola senza Brian O’Conner oppure conservare l’ultima grande interpretazione di questo attore?
Al momento si sta proprio decidendo su questo. Lo sceneggiatore Chris Morgan è al lavoro per “salvare il salvabile”, in modo tale da poter conservare le scene con Paul Walker. L’idea è quella di utilizzare il materiale girato e di rielaborarlo per l’occasione. In caso contrario ci ritroveremo di fronte alla più grande richiesta di risarcimento della storia di Hollywood, dato che finora sono stati spesi 150 milioni dollari.
Non è la prima volta che una produzione cinematografica si trova di fronte ad un bivio come questo: è capitato nel 2008 a Terry Gilliam, che durante le riprese di Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo ha dovuto fare i conti con l’improvvisa morte di Heath Ledger. In quel caso, dato che la storia lo permetteva, si è deciso di ultimare il film coinvolgendo Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell, che hanno interpretato lo stesso personaggio che, quindi, avrebbe cambiato aspetto lungo la storia. Ma, come già detto, in questo caso la trama permetteva una svolta così fantasiosa.
Una simile disgrazia è successa anche durante le riprese di Ai confini della realtà (1983), il film omaggio alla famosa serie televisiva diretto da Joe Dante, John Landis, Steven Spielberg e George Miller. Un titolo tristemente famoso anche perché sul suo set è deceduto Vic Morrow (e con lui due giovani interpreti). Un evento tragico, dato che l’attore è morto decapitato da un elicottero fuori controllo, che ha causato diversi problemi legali a John Landis. Ma ciononostante si è deciso di conservare il materiale girato.
Altro caso famoso è Il Corvo, il cult movie diretto nel 1994 da Alex Proyas e ispirato all’omonimo fumetto di James O’Barr. Come tutti sanno, il protagonista Brandon Lee è morto durante le riprese del film. Dopo lo shock iniziale, dovuto soprattutto alle circostanze e alla distrazione che hanno causato il tutto, si è deciso di ultimare la pellicola. Il risultato per forza di cose non è stato perfetto: alcune scene sono state girate con l’aiuto della grafica digitale, altre con stuntman, ma, complici anche alcuni tagli imposti dalla censura, la pellicola presenta alcuni buchi a livello di sceneggiatura che era impossibile recuperare. Ma sul serio è interessato a qualcuno?
Ogni volta che si rivede Il Corvo, infatti, si è ben consapevoli di tutto ciò che è successo durante la sua lavorazione e non si bada certo a ciò che non funziona all’interno della storia (a dimostrazione di questo il fatto che il film sia diventato il simbolo di un’intera generazione di spettatori).
Tutto questo per dire che, forse, la Universal non dovrebbe preoccuparsi troppo della sceneggiatura di Fast & Furious 7. Prima di tutto perché stiamo parlando di un franchise che non ha certo puntato su trame elaborate e ben scritte per conquistare il pubblico; secondo punto, ugualmente importante, è che stiamo parlando dell’ultimo ruolo di Paul Walker e sarebbe un vero peccato sprecarlo così. L’alternativa sarebbe rigirare il film con un altro attore nel ruolo di Brian O’Conner? Difficilmente il pubblico potrebbe accettare una cosa del genere e, sicuramente, sarebbe lo stesso cast ad opporsi.
Una scappatoia si trova sempre e, a meno che non si decida di farlo uscire di scena come il cane Pucci dei Simpson, saremo tutti disposti a chiudere un occhio su qualche forzatura di troppo.