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Torino 2013 – La Mafia Uccide Solo D’Estate, la recensione del film di PIF #Torino2013SW

Pubblicato il 24 novembre 2013 di Filippo Magnifico

Presentato in concorso durante la 31° edizione del Torino Film Festival, La Mafia Uccide solo d’Estate rappresenta l’esordio alla regia di Pierfrancesco Diliberto, noto come PIF, autore televisivo conosciuto da gran parte del pubblico più giovane per la trasmissione, da lui ideata, Il Testimone, trasmessa da MTV.

Il cinema ha già fatto parte della sua vita, dato che in passato ha collaborato con registi come Franco Zeffirelli e Marco Tullio Giordana, un’esperienza di cui ha evidentemente fatto tesoro, perché la sua opera prima risulta particolarmente riuscita.

L’impianto narrativo di questa pellicola per certi versi ricorda quello del Forrest Gump di Robert Zemeckis: abbiamo un protagonista immaginario, cresciuto a Palermo quando era la mafia a farla da padrone e c’erano alcuni eroi solitari decisi a combatterla senza preoccuparsi delle (estreme) conseguenze. Durante questo percorso di vita Arturo, questo il suo nome, si trova ad essere testimone di alcuni avvenimenti particolarmente dolorosi della storia Italiana, come le uccisioni del commissario Boris Giuliano, il segretario regionale del Pci Pio La Torrre, i giudici Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Allo stesso modo del personaggio interpretato da Tom Hanks nel 1994, questo ragazzino rimarrà segnato da ognuno di questi avvenimenti, che scandiranno un percorso di crescita affrontato via via con occhi sempre più maturi.

Una pellicola particolarmente sentita, che ha il pregio di alternare sapientemente i più diversi registri emotivi: si passa dalla commedia, messa lì per esorcizzare (nel migliore dei modi) quei demoni che a lungo hanno terrorizzato il nostro paese, al dramma, ancora più toccante proprio perché vero. Vedere il piccolo protagonista di questa storia crescere con il mito di Giulio Andreotti, combattere una serie di demoni personali e pubblici che in un modo o nell’altro hanno toccato ognuno di noi, riesce a creare una reale empatia nello spettatore. Ottimo tutto il cast, che comprende anche i nomi di  Cristiana Capotondi (il grande amore di Arturo) e Ninni Bruschetta, nel ruolo di un prete completamente assuefatto al mondo in cui vive.

Il rischio era quello di eccedere su uno dei due fronti: la commedia e il dramma. PIF è stato in grado di dosare sapientemente queste due componenti, regalandoci un’opera sincera che, possiamo affermarlo con sicurezza, conquisterà il pubblico. Intanto ha già conquistato la stampa, che a fine proiezione non ha potuto trattenere gli applausi.

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