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Torino 2013, Club Sandwich vince il Festival

Pubblicato il 30 novembre 2013 di emanuele.r

Un “triangolo” tra mamma, figlio adolescente e prima cottarella sullo sfondo di un albergo in bassa stagione: è questo il plot di Club Sandwich, il delizioso film di Fernando Eimbcke che ha vinto la 31^ edizione del Torino Film Festival. Il premio di 15 mila euro, assegnato dalla giuria presieduta da Guillermo Arriaga, premio una delle migliori opere del concorso, capace di creare intimità e tenerezza attraverso pochissimi elementi, su tutti la bravura degli attori. Premio speciale della giuria a 2 automnes 3 hivers  di Betbeder, mentre la rivelazione del festival Pelo malo va a casa con il premio per la sceneggiatura e per l’interpretazione di Samantha Castillo. Migliore attore è il bravissimo Gabriel Arcand di Le démantelement di Pilote – bel racconto elegiaco -, mentre meritato il premio del pubblico a La mafia uccide solo d’estate di Pif, tra i migliori del concorso insieme all’altro italiano Il treno va a Mosca, seguiti da La bataille de Solferino e Vandal.
Il concorso dei documentari internazionali ha premiato il sorprendente e possente  A Spell to Ward Off the Darkness di  Ben Rivers e Ben Russell, viaggio nella mitologia culturale e naturale dei boschi nordici, con il premio speciale a Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini; tra i documentari italiani invece ha vinto  I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito, con il premio della giuria ex-aequo a Striplife di Nicola GrignaniAlberto MussoliniLuca ScaffidiValeria Testagrossa e Andrea Zambelli e al lacerante Wolf di Claudio Giovannesi.

Si chiude un’altra, grande edizione del Torino Film Festival, capace di esaltare tutti i tipi di appassionati di cinema, con l’offerta più varia che un festival italiano presenti. Il colpo di fulmine di chi scrive è E agora? Lembra me, video-diario di Joaquim Pinto, regista malato di AIDS; ma i grandi film non sono mancati da All Is Lost di Chandor a L’image manquante di Rithy Pahn, da Only Lovers Left Alive di Jarmusch a Inside Llewyn Davis dei Coen, per non parlare di 8 e 1/2, assoluto capolavoro del cinema italiano, qui restaurato per stupire e stordire di nuovo il pubblico. Lunga vita al Torino Film Festival.

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