Cinema Festival

Roma 2013, I corpi estranei – La recensione in anteprima del film in concorso con Filippo Timi

Pubblicato il 12 novembre 2013 di emanuele.r

Si è fatto attendere il primo film italiano in competizione a questo Festival del film di Roma, dopo 5 giorni arriva I corpi estranei, film di Mirko Locatelli con Filippo Timi che indaga sul tema della malattia dal punto di vista difficile di un padre.
Il film racconta la degenza di un bambino malato di tumore al cervello in un’ospedale e del padre, che attende accanto al bimbo la visite, le analisi, l’operazione, le cure intensive. Durante le attese conosce un ragazzo tunisino, il cui miglior amico è in fase terminale. Scritto da Locatelli con Giuditta Tarantelli, I corpi estranei è un dramma rigoroso e intenso, rarefatto nella costruzione ma capace di raccontare un piccolo microcosmo e piccoli, sentiti personaggi.

Tutto costruito, quasi ossessivamente sulla presenza di Timi, che regge splendidamente un film in cui ogni fotogramma lo inquadra, il film di Locatelli descrive con partecipazione, ma anche senza cadere in facili trappole emotive o enfatiche, l’ansia quotidiana di un padre, i suoi gesti per spezzare la tensione, le attese infinite e anche i cambiamenti che il dolore o il sollievo portano nell’animo di ognuno di noi, cambiamenti piccoli, accennati, forse superficiali, ma evidenti e significativi.
Locatelli sceglie uno stile e un’idea di cinema rigorosi, severi, a tratti austeri, lascia parlare i silenzi e i sottotono di Timi in modo convincente, magari tirando un po’ via il finale, ma descrivendo una figura di padre notevole e toccante. La sua idea di cinema può non piacere, ma è onesta, coerente e portata fino in fondo. E non è una questione da poco.

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