SW dal Giappone.
Tomica World, è il nome che indica una linea di treni giocattolo motorizzati e di prodotti legati a questo mondo prodotti dalla Tomy Co. fin dai primi anni novanta, una variante che si basa sulla Plarail, treni giocattolo prodotti sempre dalla stessa compagnia fin dal lontano 1959. Ora, lo scorso week end è uscito nelle sale giapponesi un “film” , il virgolettato è necessario, dal titolo Tomica Plarail Movie Festival. Senza dilungarsi in astruse spiegazioni per vedere di che si tratta, diamo un’occhiata al trailer ufficiale.
Un “film” composto da 3 episodi che raccontano delle storie ambientate nel mondo Tomica World, animato immaginiamo in una sora di stop motion, che vedono come protagonista principale un bambino che si cala in questo universo di balocchi. Lo scopo principale di questa operazione, tanto “commerciale” da rasentare la sperimentazione ed è questo che qui ci interessa, sembra quello di provare a portare nelle sale bambini, anche di tenera età, e padri facendo comprar loro i prodotti di cui il film è fatto, o meglio ancora, di magnificare i giocattoli che già si possiedono donando loro quell’aura quasi mitica, naturalmente per lo spettatore bambino, che solo il buio della sala e la magia del cinema è capace di dare. Il tutto però va inquadrato in un contesto più generale, quella mania quasi feticista verso treni e derivati che da un decennio a questa parte ha investito una fetta della popolazione giapponese. Una passione verso locomotive, vagoni e tutto ciò che la ferrovia rappresenta, il viaggio, la possibilità di muoversi e di cambiare che in Giappone è sempre stata presente. Il significato del treno nella filmmografia di Ozu per volare alto, o molto più prosaicamente l’interesse e l’orgoglio verso il treno super veloce Shinkansen, ancora oggi un mezzo di trasporto che ha quasi del miracoloso per la sua efficienza, inaugurato per le Olimpiadi di Tokyo del 1964.
Ma la mania, per cui è stato coniato anche il termine densha otaku, otaku dei treni, di persone, per lo più adulti, che aspettano il passaggio di un vecchio o raro modello di treno per fotografarlo, oppure l’incredibile numero di riviste dedicate esclusivamente alle ferrovie, o ancora i bellissimi modelli e diorama che ricostruiscono stazioni, anche del passato, va ben oltre tutto questo ed è un fenomeno che è esploso nell’ultimo decennio appunto. Sull’onda di questo interesse ed a questo accorpando la passione per il modellismo e per il gioco che contamina anche i padri, l’uscita nei cinema di questo Tomica Prarail Movie Festival, va letta sì come una scelta meramente commerciale ma anche come qualcosa di diverso capace di capitalizzare le emozioni e le passioni cresciute in questi anni recenti.
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