The Walking Dead, il commento alla première della 4^ stagione

The Walking Dead, il commento alla première della 4^ stagione

Di emanuele.r

Attenzione, contiene spoiler.

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Tornata con il botto dei 16 milioni di spettatori, The Walking Dead mostra la 4^ stagione in contemporanea su AMC in America e su Fox in Italia: Calma apparente mostra una realtà un po’ diversa da quella che avevamo lasciato e questo significa nuove sfumature dei personaggi che arricchiscono la serie.
Dopo aver salvato i cittadini di Woodbury, Rick si dà all’agricoltura e si prende cura dei maiali, uno dei quali sembra malato. Inoltre Rick rifiuta di portare con sé la pistola, sperando di dare un esempio migliore al figlio, Carl. La prigione, intanto, è diventata un posto ideale e pacifico per i sopravvissuti che mantengono a distanza i “vaganti” dall’entrata. Michonne è ancora in cerca del “Governatore” e spera di trovarlo a Macon. Rick si reca nel bosco dove incontra una donna di nome Clara, pur sospettoso, accetta di considerare la possibilità di aiutare lei e suo marito, recandosi al loro accampamento.

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Scritto dal nuovo showrunner Scott Gimple e diretto dal curatore degli effetti speciali Greg Nicotero, Calma apparente, come quasi ogni stagione di The Walking Dead, dà una nuova sterzata allo show e propone una nuova situazione che segnerà l’annata: stavolta è la rinascita della civiltà attorno a Rick e compagni e la fondazione di una sorta di comune in cui ognuno aiuta l’altro in qualche modo.
E questo porta a riflettere su altri tipi di sentimenti e situazioni che il gruppo non si è mai trovata ad affrontare: partendo dal sottile confine tra pietà e diffidenza, incarnato dalla donna del bosco che cerca corpi vivi per sfamare il martio zombie ma di cui non vuole disfarsi, Calma apparente mette in scena i personaggi in confronto con la paura di perdere qualcuno, con il sentimento di affetto e amore che tornano con l’arrivo dei nuovi abitanti da Woodbury. La voglia di mettere su famiglia di Maggie per “non aver paura di sentirsi viva”, l’insensibilità di Beth alla morte del nuovo ragazzo che nasconde la stanchezza, condivisa da Daryl, di perdere qualcuno, la decisione di Rick di non avere armi per dare esempi ai bambini, contrapposta alla scelta di Carol di insegnare loro di nascosto l’uso delle armi: segnali di una voglia di vivere e di amare, di rifondare l’umanità, che nemmeno gli zombie possono uccidere.

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E questo significa che il cuore dello show, sempre molto cruento, non è nella tensione del racconto, come nella notevole 3^ stagione, ma nell’animo dei personaggi in questa annata più che mai, con Daryl e Michonne leader carismatici e schivi al tempo stesso. Chiaro che i contrasti e la paura non si faranno attendere, ma il dato che i dialoghi sono molto migliorati e che i personaggi cercano di trasmettere empatia e interesse, compreso il piccolo Carl, è il segno della nuova conduzione di Gimple, che speriamo dia buoni frutti. Come testimonia il promo della prossima puntata.

Commentate la recensione e restate su Screenweek ed Episode39.

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