L’evento della 4^ giornata del Roma Fiction Fest sarà la première della 3^ stagione di Homeland, alla quale dedicheremo un capitolo a parte, ma intanto gli spettatori del festival possono godersi alcune interessanti anteprime provenienti dal Regno Unito e dintorni.
Si parte con Spies of Warsaw, miniserie in 3 parti targata BBC tratta da un romanzo di Alan Furst, che vede David Tennant nei panni di una spia che all’alba della 2^ guerra mondiale si muove nello scacchiere di spie che cerca di controllare la Polonia: firmato da Dick Clement e Ian La Frenais, uno spy drama ricco di suspense e intelligenza nella scrittura, in cui il marchio della rete inglese si vede nella cura della regia e nel livello artistico del prodotto, per non parlare di interpretazioni di livello superiore, specie per una serie tv. Una garanzia che speriamo arrivi anche in Italia.
Sempre Tennant è il protagonista di Broadchurch, serie ITV in cui l’attore è un poliziotto che indaga sulla morte di un bellissimo bambino di 10 anni, tra i segreti della comunità e lo spettro della pedofilia. Giallo inglese classico dai toni moderni, cupo ma agile nel racconto e nella scrittura come un Barnaby senza humour, ma pieno di notazioni interessanti. Uno di quei prodotti di cui i maestri del genere, specie se Made in England, andrebbero fieri.
Forse però il fiore all’occhiello del programma odierno è The Village, serie BBC firmata dal grande Peter Moffat, ambiziosa e riuscitissima: racchiude in 42 ore di tv, divise in più in stagioni di cui la 2^ è già stata confermata, un secolo di storia vista dagli occhi di un villaggio nel Derbyshire, dalla popolazione povera e tenace. Storie piccole e grandissime, che si rifanno esplicitamente a quel monumentale capolavoro che è Heimat, e che racchiudono in 6 episodi la grandezza espressiva della tv inglese, le potenzialità romanzesche. Da non perdere.
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