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Monuments Men di George Clooney slitta al 2014 ed esce dalla corsa agli Oscar

Pubblicato il 23 ottobre 2013 di Valentina Torlaschi

Inizialmente programmata per il 18 dicembre, l’uscita di The Monuments Men viene posticipata di qualche mese: la 5° pellicola da regista di George Clooney ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale approderà nelle sale americane nei primi mesi del 2014 uscendo di fatto dalla corsa ai prossimi Oscar.

Il motivo? Sembra che Clooney non sia soddisfatto del lavoro sugli effetti visivi e quindi necessiti di più tempo per migliorarne la qualità. Al Los Angeles Times l’attore-regista ha così motivato lo slittamento del suo film:

Semplicemente non ci sarebbe stato abbastanza tempo. Se gli effetti speciali fossero risultati scadenti, l’intero film sarebbe risultato scadente. Non abbiamo abbastanza gente disposta a lavorare a sufficienza per finirlo entro il 2013. Non potevo considerare il lavoro concluso, non avrei voluto metterci il mio nome, sarebbe stato un film troppo sfacciatamente fatto al computer.

Tratto dal romanzo ambientato The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History di Robert M. Edsel (edito in Italia da Sperling & Kupfer con il titolo Monuments men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia), il film racconta della storia (vera) di un gruppo di esperti d’arte americani e britannici impiegati durante la guerra in Europa per recuperare i tesori artistici rubati dai nazisti: una sorta di Ocean’s Eleven sotto le bombe del secondo conflitto mondiale, insomma.

The Monuments Men vanta un cast assolutamente all-star composto dallo stesso Clooney (che si è anche ritagliato una piccola parte nei panni dell’ufficiale dell’esercito americano George Stout), poi da Bill MurrayMatt DamonJohn Goodman e Hugh Bonneville. E troviamo inoltre Cate Blanchett (che veste i panni di una storica d’arte membro della resistenza francese) e Bob Balaban.

Di questo heist-movie storico Clooney è stato anche sceneggiatore e produttore con la collaborazione dell’amico Grant Heslov e la loro Smokehouse Productions, quella di Argo. Peccato non vederlo alla corsa per gli Oscar, ma le motivazioni menzionati dal suo regista sono più che condivisibili.

Fonte: Collider