Uno dei pannelli più attesi del MCM London Comic Con è stato senza dubbio quello dedicato allo Studio WIT, ovvero i realizzatori della serie animata Shingeki no Kyojin (L’attacco dei giganti, il manga è pubblicato in Italia da Planet Manga ndr.) e del mediometraggio Hal, presentato in diversi circuiti festivalieri. All’evento erano presenti George Wada, uno dei produttori della serie e il presidente dello Studio WIT, Ryotaro Makihara, uno degli animatori di Shingeki no Kyojin, che ha recentemente debuttato alla regia con il mediometraggio Hal; e infine Katsuiko Kitada, uno dei direttori dell’animazione e key-animator in Shingeki no Kyojin, che in Hal ha nuovamente lavorato con Makihara.
Per rompere il ghiaccio è stato chiesto ai tre ospiti come hanno passato la giornata precedente. Wada:
“Ieri abbiamo trascorso la giornata a Oxford. È stato fantastico, una città così ricca di storia”.
Kitada:
“Mi sto divertendo. Penso che l’Inghilterra sia fantastica, è la mia prima volta al di fuori del Giappone e decisamente voglio fare più viaggi per conto mio”.
Makihara:
“Amo Londra. Voglio mettere su un progetto con lo Studio WIT qui a Londra o pensare a un film ambientato a Londra”.
Il moderatore ha ricordato che lo Studio WIT inizialmente era uno degli studi che lavorava per la Production IG. Studi come IG, la Sunrise e molti altri, normalmente lavorano con studio più piccoli che assumono un numero che va da 1 a 9, e alla Production IG, lo Studio WIT aveva il numero 6. Ma come hanno convinto la Production IG che erano uno studio speciale e che meritava l’acquisizione di un nome?
Wada:
“Abbiamo lavorato alla IG e volevamo creare il nostro studio, per poter migliorare la qualità di quello che abbiamo prodotto. E penso che siamo riusciti a provarlo con Shingeki no Kyojin”.
A questo punto è stata fatta aperta un’altra parentesi, per l’altro progetto dello studio WIT, il film Hal, di cui potete vedere di seguito il trailer:
Makihara è stato invitato a dare una breve descrizione del progetto:
“È ambientato a Kyoko in un futuro prossimo e si tratta di una storia di un ragazzo che incontra una ragazza. La ragazza perde il suo ragazzo e per aiutarla ad affrontare il suo lutto, un androide prende il posto del ragazzo. La maggior parte di voi probabilmente non l’ha visto, non posso dire molto, ma penso che il tema sia in realtà molto simile a Shingeki no Kyojin. Anche se, come avete visto, è più sottile e tranquillo, abbiamo avuto la stessa idea nel realizzarlo”.
Lo studio WIT ha lavorato in contemporanea a questi due progetti,
Makihara:
“Tutto è iniziato quando ho fatto Guilty Crow, è l’anime a cui avevo lavorato precedentemente, e lo Studio WIT aveva espresso il desiderio di fare un film”.
Wada:
“E abbiamo intenzione di fare più film in futuro, ma il nostro primo film è stato questo, la storia originale di Hal. Sono sicuro che ne faremo altri, ma ricordate che questo è stato il primo”.
Per quanto riguarda le sfide in ambito produttivo e in termine d’animazione in Hal, Makihara ha spiegato che:
“Il primo problema è stato raccontare quella storia in un tempo così breve, perché a differenza della serie animate, dove hai un’intera serie per sviluppare i tuoi personaggi, non puoi lavorare allo stesso modo in un tempo così breve, e ogni momento deve essere denso di significato e deve esserci molta profondità”.
Wada:
“Quando siamo partiti con lo Studio WIT, abbiamo iniziato a lavorare con Hal e Shingeki no Kyojin nello stesso momento. C’era una sorta di tema comune nelle due produzioni, c’era l’idea della disperazione e della lotta della gente nell’andare avanti. In Shingeki no Kyojin abbiamo avuto un’intera stagione di 25 episodi, mentre con Hal abbiamo avuto solo 60 minuti. C’era lo stesso tema, ed era altrettanto importante, quindi il problema era come inserire un tema così importante in soli 60 minuti. Penso che sia stato difficile per Makihara”.
Makihara:
“È stato molto divertente”.
A questo punto è stato chiesto a Makihara come ha affrontato questo tema in Hal.
“In Hal, abbiamo delle persone normali che vivono una vita normale. È un mondo senza eroi o eroine, ma anche se abbiamo la normale vita quotidiana è comunque difficile, ed è una cosa normale”.
È stato difficile inserire un concetto come quello fantascientifico in un periodo di tempo così ristretto, rispetto a una serie animata?
Makihara:
“Si, lo è stato. La fantascienza in Hal è stata tenuta al minimo livello, c’è più enfasi sulla vita giornaliera, quindi se andrete a vedere Hal aspettandovi di andare a vedere anche la fantascienza, potreste non ottenere quello che vi aspettate. C’è una fantascienza molto tranquilla.
È ambientato a Kyoto e Kyoto si trova lì da migliaia di anni e quindi abbiamo pensato che nel futuro Kyoto non sarebbe cambiata molto. Per questo motivo ha l’aspetto che avete visto nel trailer”.
Avete lavorato in precedenza a Guilty Crow con Tetsuro Araki, come è nato quel progetto e cosa avete imparato. Makihara:
“Guilty Crow è una storia originale a cui abbiamo lavorato quando eravamo ancora lo studio 6 della IG. E in Guilty Crow c’è un personaggio Shu e quel personaggio è Tetsuro Araki. E nel processo di realizzazione di Guilty Crow abbiamo lavorato molto al marketing per scoprire quale tipo di anime è popolare. In quel processo Araki ha realizzato che non importa quale tipo di marketing realizzi, l’importante è quello che vuoi fare. E questa è stata la sua passione. E penso che in Shingeki no Kyojin, la rabbia che Eren prova, penso che sia la rabbia di Araki. Il modo in cui si sono sincronizzati è abbastanza chiaro per chiunque abbia visto l’anime”.
L’anime di Shingeki no Kyojin è basato su un materiale molto forte, ma l’opening è stata diretta e concepita dallo studio. Avete visto le parodie della sequenza di apertura? Come vi sentite nel vedere il successo ottenuto da questa prima opening che avete realizzato, che ha avuto questo successo a livello internazionale?
Wada:
“È incredibile. Non avrei mai immaginato che sarebbe accaduto questo. In Giappone guardiamo moltissimo YouTube e abbiamo sempre trovato delle parodie su YouTube e lo staff le ha guardate tutte. È stato molto incoraggiante per noi realizzare quanto successo ha ottenuto in tutto il mondo”.
Quali progetti ha in serbo lo studio per il futuro?
Wada:
“Prima di tutto lo Studio WIT vorrebbe fare un lungometraggio d’animazione, di almeno 90 minuti. E poi vorremmo fare altre serie come Shingeki no Kyojin indirizzate per un pubblico maschile, adolescente. E vogliamo continuare a lavorare con Makihara e Kitada”.
Makihara:
“Nello Studio WIT, io e Kitada abbiamo lavorato come registi, e abbiamo spesso parlato insieme e lui è sempre stato arrabbiato su delle cose in cui alla fine mi sono ritrovato d’accordo con lui. Io mi aspetto che continuerà a realizzare degli anime molto audaci ed emozionanti, io probabilmente continuerò a fare degli anime tranquilli e profondi, magari andando in profondità sui temi che ho affrontato in Hal, i problemi che ha la gente normale”
Kitada:
“Penso che lavorerò con di nuovo con la WIT, a un’altra cosa, il prossimo anno. I registi che usa lo studio WIT, Araki, Makihara, hanno delle idee chiare su quello che vogliono e non te la fanno passare franca, anche se c’è del tempo per farlo, vogliono che tu realizzi quello che hanno concepito nella loro visione, e quindi non vedo l’ora di lavorare con loro come animatore”.
Q&A
Quando uscirà la prossima stagione di Shingeki no Kyojin?
Wada:
“Shingeki no Kyojin è davvero difficile da fare. Eravamo distrutti, non riuscivamo ad andare a casa, ma sappiamo quanto tutti lo amano. Non posso fare nessuna promessa, ma ci piacerebbe farla in un futuro non molto distante. E forse se farete abbastanza clamore, potremmo realizzarla”.
Siete stati molto fedeli al manga nell’animazione di Shingeki no Kyojin, come mai?
Wada:
“Questo perché il regista Tetsuro Araki ama il manga e voleva rimanere fedele. E anch’io sono un fan e quindi sono stato molto grato di questa sua decisione. E penso che anche voi lo siate”.
Com’è stato lavorare a Shingeki no Kyojin, durante la sua realizzazione?
Kitada:
“Era quasi come se eravamo il corpo degli animatori che combatte contro i Titani”.
Avete detto che volete continuare a fare serie animate per ragazzi adolescenti, perché?
Wada:
“Gli anime che ho visto da adolescente, hanno avuto un impatto su di me e mi hanno spinto ad entrare nell’animazione in ambito lavorativo. E pensandoci adesso, penso di aver imparato molto dagli anime che ho visto. E voglio che la gente di tutto il mondo sia in grado di provare quello che ho provato io in passato, per questo abbiamo intenzione di continuare a fare questo tipo di produzioni. Farò del mio meglio”.
Makihara ha intenzione di continuare a perseguire lo stesso pubblico nei tuoi prossimi lavori oppure vuoi mirare a un pubblico più ampio?
Makihara:
“Il mio target principale è sempre il pubblico giovanile. Ma penso ai temi di cui voglio parlare, il bene e il male della vita delle persone, per questo penso che mirerò ad un pubblico più ampio. Come ho menzionato precedentemente, Hal tratta dei problemi della gente comune e allo stesso tempo parla della relazione che abbiamo con la morte e il peso della morte su di noi. Ed è qualcosa che c’è sempre stato nelle profondità della mia mente e voglio esplorarla più approfonditamente”.
Oltre a Shingeki no Kyojin c’è qualche altro manga che vorreste animare?
Kitada:
“Voglio solamente fare qualsiasi cosa che è interessante, non dipende su cosa è basata, l’importante è che sia interessante per me”.
Wada:
“Se hai qualche raccomandazione, dacci pure dei suggerimenti”.
Un mio amico ha questa teoria secondo la quale i Titani sono una rappresentazione degli Otaku e alcuni dei più disturbanti aspetti della cultura degli otaku. Avete notato qualcosa in questo merito, mentre avete realizzato la serie di Shingeki no Kyojin?
Makihara:
“Personalmente penso che i Titani possano essere chiunque, la persona della porta accanto, la persona che incroci per strada, non sai quello che stanno pensando, e forse la persona che hai appena sorpassato è uno zombie. Questa è la mia personale teoria”.
Quale manga/anime vi ha ispirato a entrare in questo campo?
Kitada:
“Per me, quando mi trovavo in università, ho lavorato moltissimo con la clay animation, e ho amato lavorarci, ed è per questo motivo che sono entrato in questo settore”.
Makihara:
“Per me è stato Hayao Miyazaki”
Wada:
“Per me è stato Ghost in the shell”
La seconda opening è stata diretta da Masashi Ishihama. Come mai gli avete chiesto di realizzare questa opening, era anche lui un fan?
Wada:
“Wow, sai moltissimo. Ishihama e Araki sono amici. Ishihama stava dicendo da un po’ che voleva essere coinvolto in una delle produzioni di Araki. Ishihama è una persona molto importante nella E-One Pictures, quindi per lui è stato difficile essere coinvolto in uno dei lavori di Araki, ma questa volta, visto che si trattava della opening per Shingeki no Kyojin, ha avuto il permesso di poter partecipare. E noi eravamo molto nervosi”.
Qual’è il progetto a cui avete lavorato che vi è piaciuto di più?
Wada:
“Per me è stato Hal, era una storia originale, era un film, questo è quello che mi ha attirato di più”.
Makihara:
“Mi sono divertito con Hal, ma dato che ero il regista, ho avvertito molta pressione. Quindi quello che mi ha divertito di più è stato lavorare con Kitada nel quarto episodio di Guilty Crown. Araki era il regista quindi era lui il responsabile, e abbiamo passato davvero una bella esperienza nel realizzarlo”
Kitada:
“Conoscevo da prima Makihara, come animatore, e non sapevo perché mi volesse a bordo per Guilty Crown, sono stato onorato, e anche per me è uno dei miei lavorai preferiti, perché ha così tanta energia”.
L’incontro si è concluso con i saluti dei tre ospiti:
Wada:
“Grazie per averci invitato. È un grande onore che a così tante persone è piaciuto il nostro primo lavoro, come nuovo studio, lo Studio WIT, quindi guardate Hal, quello che faremo uscire dopo e ricordatevi il nome dello Studio WIT. Grazie”.
Makihara:
“Per me Hal è stato il primo lavoro, il mio primo film come regista, e questo è stato molto importante per me. E spero che tutti possiate vederlo e spero di avere l’occasione in cui potremmo incontrarci di nuovo”
Kitada:
“Come animatore di solito mi trovo sulla mia scrivania a fare disegni tutto il giorno, questa è la prima volta che sono stato in un evento come questo ed è stato meraviglioso, per me, vedere tutti questi cosplayer e tutta questa gente che apprezza gli anime. E questo mi ha dato una nuova energia nel vedere quanto la gente apprezza quello che ho fatto. Quindi continuate a divertirvi, continuate a creare quell’energia così io potrò continuare ad andare avanti con il mio lavoro”.
QUI, potete leggere la nostra intervista esclusiva con Wada, Makihara e Kitada