Harvey Weinstein contro tutti: guai per Philomena, Grace di Monaco e Snowpiercer

Harvey Weinstein contro tutti: guai per Philomena, Grace di Monaco e Snowpiercer

Di Marlen Vazzoler

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Soprannominato ‘Weinstein Mani di forbice’, il produttore Harvey Weinstein è famoso per i tagli apportati ai film che distribuisce, sopratutto quelli asiatici che ha distribuito nel mercato americano. Vittime eccellenti sono state Shaolin Soccer, Hero, la Principessa Mononoke e The Grandmasteer. Le critiche contro il suo metodo di lavoro, l’avevano spinto nel 2004 ha dichiarare alla stampa che non taglia i film per divertimento, ma per farli funzionare.

“Per tutta la mia vita ho servito un maestro: il film. Amo i film”.

Ma le sue ‘buone intenzioni’ non sono state percepite come tali, dal regista di Snowpiercer, Bong Joon-ho, che non è felice del taglio di 20 minuti al suo film coreano, richiesto dai fratelli Weinstein, e nemmeno dal regista di Grace di Monaco, Oliver Dahan, per il rinvio dell’uscita della sua pellicola e i tagli apportati. La pellicola coreana, che verrà proiettata al Festival di Roma nella sezione Fuori Concorso, verrà distribuita in Francia, Taiwan e Giappone nella versione approvata da Bong Joon-ho, mentre in Inghilterra, America e Australia verrà distribuita nella versione tagliata dalla Weinstein Company. In questa versione sono stati tagliati i momenti dedicati ai personaggi e la pellicola è stata trasformata in un più esplicito film d’azione. Anche se pubblicamente si è dimostrato supportivo nei confronti dei tagli, Joon-ho in realtà è furioso. Al Busan Film Festival il regista ha spiegato:

“Stiamo ancora discutendo del taglio, ma è chiaro che questo è l’unico director’s cut che sarete in grado di vedere”.

Secondo quanto riportato da Variety, il regista ha detto che il taglio americano sarà un po’ diverso e secondo le fonti vicine al regista, in privato Bong Joon-ho ammette di essere furioso. Sia in Italia che in America, il film è ancora senza una data di distribuzione, speriamo che da noi venga distribuita la versione originale.
Per quanto riguarda la pellicola di Dahan, sono due le diatribe in corso tra lui e Weinstein: il posticipo dell’uscita e la nuova versione del film. All’inizio del mese avevamo riportato che la data di uscita del film con Nicole Kidman era stata spostata nella primavera del 2014, perché il film, il suono e molto altro non erano stati completati, secondo quanto dichiarato dal produttore. In un’intervista a Liberation, il regista ha chiarito che il posticipo del film non ha niente a che fare con lo stato del film.

“È solo una questione di soldi, la strategia di rilascio, milioni di dollari e cose del genere. Non ha niente a che fare con il cinema. Voglio dire, naturalmente, riguarda il cinema, ma il suo lato commerciale. Vogliono un film commerciale che odori di margherite, tirando fuori tutto quello che è in eccedenza, che è troppo brusco, tutto ciò che lo rende cinematografico e che gli da vita. Mancano un sacco di cose”.

Dahan ammette di non aver ancora mollato, e sa che se la terza versione non andrà bene, verrà buttato fuori dalla sala di montaggio e il produttore prenderà il comando.

“Ma questo è un film francese. Non dovrebbe essere un problema. Il distributore americano, per quanto è potente, normalmente non ha accesso ai giornalieri”.

Al momento esistono due versioni del film, e Dahan ha ammesso di essersi trovato in una posizione in cui si è trovato obbligato a firmare il secondo taglio. Al momento non è ancora chiaro quale delle due versioni vedremo al cinema.
Ma i problemi per Harvey Weinstein non sono finiti qui. Il produttore sta cercando di evitare l’imposizione del rating R da parte del MPAA al film Philomena, per la presenza di due ‘vaffanculo’ detti dal personaggio di Coogan. In Inghilterra il film non ha riscontrato questo problema, visto che gli è stato dato un 12A, che implica che i minori di 12 anni non possono vedere il film se non accompagnati, mentre se rimane l’R per l’Usa, il divieto viene alzato ai 17enni non accompagnati. Problemi simili sono stati combattuti da Weinstein per il documentario Bully, che non è riuscito a scappare dal rating R. Il film uscì in una versione ri-editata con tre parolacce, ma con un rating PG-13, più famoso invece il caso di Il discorso del re, che uscì in versione normale con rating R e successivamente ri-editata con un PG-13.

Fonti allocine, THR, theguardian, Variety

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