Oggi, per il nostro consueto appuntamento con il Cult for Kids, abbiamo deciso di tornare indietro nel tempo, dedicando un po’ di attenzione ad una pellicola che ha fatto la gioia di chi bambino lo è stato un bel po’ di anni fa. Questo non vuol certo dire che stiamo parlando di un film passato di moda, perché il nome coinvolto è quello del grandissimo Jacques Tati. Stiamo parlando di Mon Oncle.

Nel 1958 Jacques Tati era all’apice del suo successo. Dieci anni prima aveva fondato la sua prima casa di produzione e si era dedicato alla realizzazione di pellicole di grande successo. Mon Oncle (Mio Zio) è il terzo film da lui diretto, il primo a colori. Un’opera talmente riuscita che ha ricevuto più di un riconoscimento, tra cui l’Oscar per la migliore Pellicola Straniera.
Cosa rende questo titolo unico? Prima di tutto l’umorismo fuori dal tempo di Tati, datato per certi versi, visto che si basa in gran parte sulla fisicità, ma moderno proprio perché inserito all’interno di uno scenario più attuale che mai. In Mon Oncle vecchio e nuovo convivono dando luogo ad una storia fantastica che ha come tema portante il profondo rapporto tra uno zio stralunato e il suo giovane nipote.
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