In una lunga intervista con The New Zealand Herald, Peter Jackson ha parlato di Lo Hobbit: La desolazione di Smaug e dei suoi futuri progetti, una volta conclusa la seconda trilogia basata sulle opere di Tolkien. Il filmaker ha rivelato che quando compare sullo schermo il titolo del film, possiamo sentire un po’ il tema di Smaug composto da Howard Shore, lo stesso musicista che ha curato le musiche di Il signore degli Anelli.
“C’è un po’ del tema Smaug nel titolo. Smaug non è lo squalo o un mostro. Smaug è uno psicopatico. Smaug è letteralmente un furbo, intelligente psicopatico che è in attesa di questi ragazzi. Quindi c’è una musica di tipo sinistro e intelligente”.
Il regista ha spiegato che le critiche ricevute per Un viaggio inaspettato non l’hanno spinto a cambiare il suo approccio al secondo e al terzo capitolo della trilogia. “Li abbiamo scritti tutti allo stesso tempo e li abbiamo girato tutti allo stesso tempo. In questo modo avverti che per un certo grado sono già a posto”, ha poi spiegato che le scene girate qualche mese fa a Miramar sono servite
“Per fissare dei frammenti della narrazione. Ma il modello era stato fissato circa tre anni fa, quando sono stati scritti gli script”.
Anche se La desolazione di Smaug non è ancora finito, Jackson promette che la pellicola sarà migliore rispetto alla prima, visto che ci sono meno introduzioni da fare e l’avventura si trova già a un buon punto.
Per quanto riguarda il suo futuro, una volta conclusa la trilogia, Jackson spiega che vuole abbandonare per un po’ i blockbuster hollywoodiani per creare delle pellicole sul modello di le Creature del cielo.
“Stiamo lavorando su un po’ di cose, Fran [Walsh] e io. Le cose che ci entusiasmano di più sono alcune storie della Nuova Zelanda. Vogliamo solo scendere per un po’ dai blockbuster di Hollywood e abbiamo un paio di storie sulla Nuova Zelanda, in coda da un po’, che pensiamo potrebbero essere dei grandi film. Davvero in modalità le ‘Creature del cielo’. Ma una cosa ha portato ad un altra e non abbiamo mai avuto il tempo. Abbiamo preso una decisione consapevole che, nei limitati anni che ancora abbiamo, faremo dei film per raccontare alcune storie della Nuova Zelanda.
Per alcuni aspetti, in termini della mia restante carriera come filmaker, questo è stato un pezzo di cinque anni che è stato tolto in modo imprevisto. Il mio futuro ha cinque anni in meno di quello che pensavo che avesse. Ho pensato che se farò quello che mi darà gioia. Ho intenzione di divertirmi. Spero che verrà riflesso anche sullo schermo”.
A questo punto viene da chiedersi come i prossimi film di TinTin rientreranno in questo piano.
Fonte nzherald