Breaking Bad – Vince Gilligan ci spiega lo spettacolare finale della serie [SPOILER]

Breaking Bad – Vince Gilligan ci spiega lo spettacolare finale della serie [SPOILER]

Di Valentina Torlaschi

Breaking-Bad finale

[SPOILER: NON LEGGETE ASSOLUTAMENTE SE NON AVETE VISTO L’EPISODIO FINALE DELLA SERIE INTITOLATO ‘FELINA’. L’ARTICOLO CONTIENE MOLTI DETTAGLI E RIVELAZIONI SULLA TRAMA]

Trasmessa sulle reti americane la scorsa domenica, in questi giorni la rete si sta scatenando a commentare l’ultima puntata di Breaking Bad, l’acclamata (e che non ha bisogno di presentazioni) serie tv creata da Vince Gilligan e fresca vincitrice dell’Emmy Award come Miglior Serie Drammatica.
L’episodio FeLiNa, in cui Walter White-Heisenberg conclude il proprio percorso narrativo, è già stato definito “storia della televisione”, così come quest’ultima metà della stagione conclusiva. Merito delle interpretazioni, a partire da Bryan Cranston e Aaron Paul (entrambi pluripremiati agli Emmy nel corso degli anni), e della sceneggiatura d’altissimo livello e del meccanismo innovativo che ha portato il protagonista a trasformarsi nell’antagonista.

Ma quali sono i retroscena che hanno portato a questo spettacolare finale? Ve li raccontiamo noi. Parlando con Entertainment Weekly il creatore della serie Vince Gilligan ha rivelato molte e interessantissime curiosità su questo perfetto finale che ha assai soddisfatto tutti, in primis lo stesso autore. Ecco le sue dichiarazioni:

Walt si è pentito?
Non sentivamo alcun bisogno di concedere a Walt un riscatto in questo finale. Il nostro istinto ci diceva che era giusto così. Certo, prima di prendere questa decisione, abbiamo vagliato varie ipotesi e sono diversi i finali che ci siamo immaginati e che poi abbiamo scartato. Ad esempio c’era questa versione in cui Walt era l’unico a sopravvivere, con lui in mezzo a dei relitti e la sua famiglia completamente distrutta: certo era un’immagine finale potente ma poi sarebbe stata un po’ troppo, era come prendere gli spettatori a calci nei denti. Poi siamo anche passati a un finale in cui Jesse uccideva Walt e ad altre variazioni sul tema. Alla fine ho capito che non c’era un finale giusto e sbagliato: a un certo punto, coi miei fidati e intelligentissimi collaboratori, chiusi nella nostra stanza a scrivere, ho semplicemente capito di aver trovato la conclusione giusta. È stato l’istinto a farci capire che Walt non si redimerà mai, non si pentirà mai di quello che ha fatto, si è spinto troppo oltre nel tunnel della dannazione. Però è vero che, proprio prima di morire, fa qualche piccolo gesto per mettersi sulla strada giusta. Ovviamente è troppo tardi. In ogni caso, l’importante è che Walt sia riuscito nel compito che si era prefissato sin dal primo episodio: dare alla sua famiglia una certa sicurezza economica. Peccato che per lasciare alla sua famiglia tutti quei soldi, li abbia traumatizzati per sempre…

• Perché Walt non si è fatto uccidere da Jesse?
In effetti abbiamo parlato molto di questa possibilità che Walt morisse per mano di Jesse. Alla fine l’abbiamo scartata perché abbiamo realizzato che la sete di vendetta di Jesse era stata già saziata con l’uccisione, il sangue di Todd. Peccato perché Todd, in un certo senso, era un personaggio che ci piaceva molto, eppure doveva andarsene dalla storia. In ogni caso, dopo che Jesse aveva ucciso Todd non poteva uccidere anche Walt e questo semplicemente perché Jesse non è un killer. Sì, è vero lui ha ucciso più e più volte ma lo ha fatto perché spinto dalla circostanze. Per lui non era naturale uccidere. E poi c’è un’altra ragione, ossia in uno degli episodi precedenti Jesse aveva detto a Walt: «Non farò mai più nulla di quello che mi chiedi di fare!». Quindi, dato che Walt voleva morire, Jesse NON lo vuole aiutare a morire. Semplice…

• Cosa è accaduto a Jesse?
Abbiamo sempre avuto la sensazione che agli spettatori piacesse il fatto che Jesse se ne andasse. E così l’abbiamo fatto scappare: ora sta proprio agli spettatori immaginarsi dove sia finito. Qualcuno potrebbe pensare che si è fatto solo pochi chilometri e poi la polizia l’ha preso; io voglio immaginarmi che è riuscito a fuggire. Anche perché Jess ha ancora una lunga strada davanti a sé: deve ancora guarire dopo che è stato tenuto prigioniero, torturato e ha assistito impotente all’omicidio di Andrea. Tutti questi eventi terribili di cui è stato testimone lo traumatizzeranno ancora ma il lato romantico che c’è in me mi spinge a credere che lui sia riuscito a scappare e raggiungere l’Alaska. E ora se ne sta là tranquillo e vive in pace a contatto con la natura.

• Il finale è ispirato a Sentieri selvaggi con John Wayne?
Molti spettatori, di quelli intelligenti, hanno notato delle affinità tra il nostro finale e quello di Sentieri selvaggi. Be’, hanno perfettamente ragione. Quel bellissimo western vedeva John Wayne alla ricerca senza sosta di Natalie Wood per tutte le 3 ore della durata del film. Lei era stata rapita dagli indiani, cresciuta come una di loro, e per tutto il tempo John Wayne la cerca dicendo: «appena la trovo la ucciderò». Per tutta la storia lo spettatore pensa che John Wayne sia il mostro, che sarà lui a compiere il getso estremo e sanguinario. Ma poi, alla fine, di impulso, proprio quando credi che adesso Wayne sparerà alla ragazza, be’, lui se la porta via e le dice «andiamo a casa». Ogni volta che vede quel film, quel finale, ne rimango sconvolto: è fantastico! E così, mentre eravamo chiusi a scrivere ed eravamo alla disperata ricerca dell’idea geniale, ho detto agli altri autori: «hey, cosa ne dite del finale di Sentieri selvaggi?». Si tratta sempre di rubare, l’importante è rubare dai migliori!

• Perché far finire la serie proprio ora nel momento della sua massima popolarità?
Ogni storia ha il suo tempo, il suo ciclo vitale. Non è facile capire, soprattutto in televisione, a quanto ammonti esattamente il tempo giusto per una storia, per una serie. So solo che ora sono felice e soddisfatto di aver terminato qui e ora. Non riesco ancora a credere che i ratings siano cresciuti di episodio in episodio, è fantastico. In molti mi hanno chiesto perché fermarsi proprio ora, se il successo invece non mi stimolasse ad andare avanti. Per me è proprio l’opposto. Con un po’ di fortuna, proprio ora che siamo al punto più alto, siamo riusciti a scegliere il momento più giusto per chiudere la serie e uscire di scena.

Fonte: EW

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