«C’è un momento preciso in cui Batman diventa il Cavaliere Oscuro. C’è un momento preciso in cui Batman fa un salto: i suoi nemici non sono più dei semplici criminali, piccoli spacciatori, ladruncoli di città, ma sono degli assassini veri e propri. Come Black Mask. È contro di lui che Batman affronta la sua prima, vera, sfida; è lì che Batman diventa il Cavaliere Oscuro. Ed è questo il momento preciso in cui abbiamo voluto ambientare il nostro Batman Arkham Origins». A parlare è Ben Mattes, il trentenne Senior Producer della Warner Bros. Games Montreal che, in occasione della presentazione a Milano del 3° capitolo della saga videoludica di Batman Arkham, ha motivato così, con grande chiarezza e grande enfasi, la scelta di collocare nel passato questo nuovo episodio Batman Arkham Origins.
Come anche suggerisce il titolo, Batman Arkham Origins è un prequel a tutti gli effetti: ambientato diversi anni prima di Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City, questo 3° episodio ci mostra un Batman giovane, alle prime armi, ancora inesperto per certi aspetti. Un supereroe, comunque. Quindi un personaggio assai combattivo che, nella notte della vigilia di Natale, conosce il suo nemico: Black Mask. In gioco, ça va sans dire, c’è la salvezza di Gotham.
In attesa della pubblicazione fissata per il 25 ottobre, ecco le caratteristiche e le curiosità principali di questo games (spettacolare, da quel che sembra, almeno quanto i due capitoli precedenti) che sono emerse dalla presentazione di Ben Mattes. Ricordiamo infine che Batman Arkham Origins sarà disponibile per le piattaforme PlayStation 3, Xbox 360, Wii U, PC (PS Vita & 3DS). Save the date per il 25 ottobre, allora.
La storia
È ormai da due anni che Bruce Wayne indossa il costume di Batman per combattere la criminalità a Gotham City suscitando i pruriti e la rabbia della Polizia corrotta della città che è totalmente complice coi malavitosi. Black Mask, ossia il capo dei criminali di Gotham, decide allora di far fuori definitivamente Batman riuscendo a far mettere su di lui una taglia di 50 milioni di dollari. Si scatenano così innumerevoli sicari e assassini, tutti alla ricerca dell’Uomo Pipistrello per ucciderlo.
Nel dettaglio, Batman Arkham Origins è ambientato nella notte della vigilia di Natale e prende il via con Batman inseguito da 8 assassini tra cui Bane, Firefly, Deadshot, Copperhead e Deathstroke. Per poter scovare e sconfiggere Black Mask, vediamo Batman infiltrarsi nell’archivio della Polizia di Gotham: dato che le Forze dell’Ordine sono in gran parte corrotte e più interessate a catturare lui che non i veri criminali, quel luogo rappresenta per Batman un vero e proprio covo di nemici da schivare. Tra l’altro, come ci fa notare Ben Mattes, il personaggio di Jim Gordon compare nella storia (e infatti ce lo mostra: anche lui assai più giovane da come ormai l’abbiamo impresso nel nostro immaginario), peccato che Gordon non sia ancora diventato Commissario. Anzi, essendo uno dei pochi poliziotti onesti, è mal visto dai colleghi, da loro intralciato col risultato di avere poco margine d’azione e di non poter aiutare più di tanto Batman.
Un Batman giovane
Come si è già accennato, il Batman di questo 3° capitolo della saga è ancora giovane e inesperto. Gli sviluppatori hanno voluto calcare molto su questo aspetto, che effettivamente ha un potenziale assai avvincente: Batman (e con lui il giocatore) deve ancora capire bene quali siano i suoi poteri, deve ancora imparare a imparare a governare le proprie abilità. Come sottolinea Ben Mattes, «è stato proprio questa idea delle ‘prime volte’ a destare in noi un grande interesse». Questa sensazione della ‘prima volta’ è quella che proveranno anche i giocatori, i quali potranno vivere in prima persona questo percorso di evoluzione del protagonista. Il Batman di Batman Arkham Origins è insomma per molti fattori un personaggio diverso da quello con cui avevano ormai preso confidenza in Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City.
La Batcaverna
Grande importanza in questo nuovo capitolo ha la Batcaverna. E infatti Ben Mattes ha speso gran parte dell’incontro a mostrarcela in video e raccontarcela, definendola non a caso uno dei “luoghi chiave” del gioco. Dato che, come abbiamo detto, Batman è ancora giovane e inesperto, la Batcaverna è il luogo ideale per allenarsi, per partecipare a training di combattimento, per scovare gadget, per far decollare il Batwing, e anche solo per fare due chiacchiere col fidato Alfred. Anche il maggiordomo risulta ringiovanito e, aspetto più straniante, l’uomo non è ancora così in confidenza e in sintonia con Bruce Wayne come invece la trilogia di Nolan ci ha abituato negli ultimi anni; ma anche con fare “freddo e distaccato”, Alfred permetterà a Batman di scoprire nuovi gadget, armi ed equipaggiamenti. Proprio nella Batcaverna è possibile accedere alla nuova modalità Challenge Mode attraverso cui far crescere l’abilità del giocatore e quella di Batman.
I combattimenti
Alla luce del percorso di crescita del giovane Batman, un altro aspetto importante del gioco e sottolineato da Ben Mattes è che i combattimenti col nemico hanno una logica e una meccanica precisa. Una logica assolutamente precisa, un meccanismo che non si improvvisa ma che si deve imparare pian piano con “sedute ludiche successive” e con cervello. Insomma, per dirla semplice e prendendo a prestito le parole dello stesso Ben: «premere forsennatamente e a caso i tasti non serve proprio a nulla: il giocatore deve usare l’intelligenza e capire la meccanica del gioco». Per darcene una prova, Mattes ci ha mostrato una lotta corpo a corpo tra Batman e Deathstroke, uno degli assassini: una boss fight di quelle belle toste ma che sembra tutt’altro che facile da vincere… Non resta che aspettare il 25 ottobre, quando il videogame sarà disponibile, per capire se ne saremo all’altezza.