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American Horror Story: Coven, il commento alla première

Pubblicato il 11 ottobre 2013 di emanuele.r

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER

L’attesa è finita per gli amanti dell’orrore anche su piccolo schermo: riparte American Horror Story con Coven, 3^ incarnazione della serie antologica firmata da Murphy e Falchuk. Le streghe di questa nuova miniserie hanno il compito di superare la discussa storyline di Asylum e stando alla première non mancano le potenzialità per riuscirci. Sicuramente il pubblico ha reagito più che bene, segno che il format funziona ed è capace di creare grandi attese: la première è stata seguita da più di 5 milioni e mezzo di spettatori, con un rating altissimo nella fascia commerciale di 3.9. E’ l’episodio più della serie e con gli spettatori delle repliche, del dvr e on demand potrebbe diventare l’episodio più visto della rete.
La storia si svolge in una scuola per streghe gestita da Cordelia (Sarah Paulson), figlia della strega suprema Fiona (Jessica Lange), in cui arriva la giovane Zoe (Taissa Farmiga) dopo aver mandato all’ospedale per dissanguamento un ragazzo con cui stava facendo sesso. Qui la ragazza dovrà fare i conti con il proprio potere e con la presenza di Madame LaLaurie (Kathy Bates), una vecchia torturatrice di schiavi e assassina della New Orleans di 100 prima.

Bitchcraft, gioco di parole tra cagna e stregoneria, è scritto dai creatori e diretto da Alfonso Gomez-Rejon e mette in scena la perversa versione di teen drama magico degli autori, una commistione dark di Harry Potter, le serie liceali di The CW e le derive di Spring Breakers, con i correttivi morbosi e orrifici che per ora sono marginali, ma promettono di crescere con gli episodi.
Solo l’incipit – con Kathy Bates che si trucca con il sangue e tortura uno schiavo in una stanza piena di schiavi morti o menomati (una delle sequenze più disturbanti viste in tv) -, e la sigla mettono più paura dell’intera 2^ serie, peccato che questa atmosfera fatica a restare per tutto l’episodio, costretto a concentrarsi sulle ragazzine senza crederci troppo e senza costruire – per ora – personaggi o storyline appassionanti. Ne rimangono gli abbozzi che speriamo cresceranno nel futuro: il rapporto tra Fiona e Cordelia che sperimentano con farmaci e sostanze chimiche e la componente sessuale che esaltata in Asylum viene irrisa in Coven, come nell’ultima sequenza, in cui Zoe “scopa a sangue” l’unico superstite del gruppo di universitari che hanno violentato Madison (Emma Roberts).

Aperto e chiuso come si deve – tra cui anche la resurrezione di Madame a opera di Fiona -, Bitchcraft deve ancora trovare l’amalgama tra le due parti e i due toni, costruendo meglio personaggi ed eventi. Ma fa sentire l’odore di una serie che potrebbe davvero irrompere con il suo carico di sensualità, ironia e bizzarria e spazzare vie precedenti e concorrenti: come il prossimo promo che vedete qui sotto fa supporre.

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