Lutto per il nostro cinema. Il regista Carlo Lizzani si è suicidato, all’età di 91 anni, gettandosi dal terzo piano della palazzina dove abitava nel centro di Roma. Un gesto a dir poco disarmante, sconvolgente e incasellabile che lascia totalmente spiazzati, attoniti. Ma che obbliga inesorabilmente a riflettere sulla morte e sulla vita. Un gesto che non può non riecheggiare il decesso di Mario Monicelli nel 2010, anche lui morto suicida in età molto avanzata (95 anni) buttandosi dal balcone dell’ospedale dove era ricoverato.
Carlo Lizzani è stato un maestro del cinema italiano, uno dei nomi chiave del cinema del dopoguerra: esordì nel ’49 con il documentario Viaggio al Sud per poi intraprendere una lunghissima carriera che lo ha visto attivo fino a pochissimi anni fa: il suo ultimo film vero e proprio è stato Hotel Meina nel 2007. Tra le sue opere più famose: Banditi a Milano, Mussolini ultimo atto, Achtung! Banditi!, Cronache di poveri amanti, l’adattamento del romanzo di Luciano Bianciardi La vita agra. È stato anche sceneggiatore di registi del calibro di De Santis, Rossellini e Lattuada e altri autori della corrente neorealista e fu inoltre direttore della Mostra del Cinema di Venezia tra il 1979 e il 1982.
Fonte: Ansa