Bling Ring è uno dei nostri film più attesi dell’intero autunno, sia per il cast fenomenale capitanato da Emma Watson, che per lo scottante argomento trattato. La pellicola infatti racconta di una banda improvvisata di giovani, ricchi e viziati adolescenti californiani arrivati a rapinare le ville di Paris Hilton, Orlando Bloom e Lindsay Lohan! La refurtiva, tra scarpe e gioielli di lusso, è stata valutata in 3 milioni di dollari prima che la polizia li acciuffasse e li spedisse in carcere.
La regista Sofia Coppola (Leone dâOro a Venezia con Somewhere) è venuta proprio a Roma per parlare della pellicola, e noi l’abbiamo incontrato alla Casa del Cinema. Ecco cosa ci ha raccontato!
Gli eventi del film si sono svolti tra i 2008 e il 2009, poco prima dellâesplosione della grande crisi. Ã cambiato in seguito qualcosa in quel panorama sociale?
Per quanto ne so io, il fascino e lâossessione verso il mondo delle celebrity e il successo dei reality show televisivi è addirittura aumentato rispetto al 2008. Non credo che la crisi abbia avuto un grosso impatto. Ero interessata ad analizzare con un film questo aspetto della nostra cultura proprio perché mi sembra che ora più che mai stia toccando estremi notevoli.
In Bling Ring ciò che colpisce è la totale assenza di genitori e la forte crisi di valori che traspare. à davvero così? I giovani dâoggi sono così?
La storia che avete visto nel mio film parla anche di questo. La cosa che accomuna proprio questo gruppo di ragazzi è lâassenza dei genitori nella loro vita, nella loro educazione. Non volevo fare una generalizzazione della gioventù, degli adolescenti: molti altri hanno infatti famiglie che li sostengono e trasmettono loro i valori in cui credono.
Che tipo di collaborazione câè stata con le celebrità coinvolte nelle rapine del Bling Ring?
Non abbiamo avuto contatto con nessuna delle star vittime dei furti tranne Paris Hilton, che ha collaborato per il film. Lâho fatto per mantenere il punto di vista dei ragazzi raccontando il film con i loro occhi, per mantenere lo stesso distacco che avevano loro stessi.
Come ti sei documentata per studiare il mondo degli adolescenti dâoggi?
Ho parlato molto con la giornalista di Variety che ha raccontato per prima questa folle vicenda (âThe Suspects Wore Louboutinsâ di Nancy Jo Sales). La figlia di una mia carissima amica mi ha aiutato per quanto riguarda lo slang, e i dialoghi, in modo che fossero il più accurati possibili. Ho letto poi tutte le trascrizioni della giornalista e della polizia dopo lâarresto dei ragazzi, e ho anche incontrato alcuni di loro.
I veri protagonisti hanno visto il film? Che reazioni hanno avuto?
Io so che il ragazzo lâha visto, e sia per la recitazione che per la storia ha detto che ricalcavano perfettamente la realtà . Lui è lâunico che ho incontrato poco prima dellâinizio delle riprese, per qualche domanda e curiosità , ma non ho voluto essere coinvolta e troppo vicina alla storia vera perché non volevo esserne influenzata.
Un aspetto importante che la regista ci ha tenuto a sottolineare è che ha cercato di non trasformarli in eroi positivi, in celebrità a loro volta per evitare di trasformarli in nuovi idoli per i teenager. I nomi dei protagonisti sono stati quindi cambiati, per questioni legali e mantenere un certo grado di libertà sulla storia, ma anche proprio per evitare che loro stessi traessero vantaggio da questo film.
Sul blog di ScreenWeek trovate il resoconto completo (a questo link). Bling Ring uscirà in Italia il 26 settembre.