Archivio

#Emmy2013, il commento ai vincitori

Pubblicato il 23 settembre 2013 di emanuele.r

La 65^ edizione degli Emmy Awards, i premi che l’Accademia della televisione americana assegna ogni anno ai migliori prodotti, attori, sceneggiatori e registi del piccolo schermo, è stata una delle meno discutibili degli ultimi anni. Poche sorprese, ma titoli di sicuro e alto valore e qualche outsider che si è fatto giustamente largo.

Nella categoria drama, giusta e in un certo senso inevitabile la vittorie per Breaking Bad, la serie AMC che partita in sordina ha segnato la tv degli ultimi 5 anni e alla quale arriva un sacrosanto riconoscimento proprio nei giorni in cui la sua messa in onda termina. Il grande rivale House of Cards si accontenta della miglior regia, con David Fincher (premio intoccabile), che assieme a Steven Soderbergh, premiato per la regia di Behind the Candelabra, rimpolpano la schiera dei grandi registi di cinema alle prese con la tv. Homeland addolcisce la vigilia della 3^ stagione con il premio la sceneggiatura e quello a Claire Danes miglior protagonista.
Miglior protagonista maschile, come speravamo, è stato il grandioso Jeff Daniels di The Newsroom che ha risarcito in parte le cattive critiche di una serie che però cresce nell’apprezzamento del pubblico; non protagonisti Bobby Cannavale per Boardwalk Empire e Anna Gunn per Breaking Bad, mentre migliori guest star Carrie Preston in The Good Wife e Dan Bucatinsky per Scandal.

Nella categoria comedy, vince per la 3^ volta Modern Family, ed è il premio più controverso e forse meno meritato, non perché la serie ABC sia brutta, ma perché alla 4^ stagione il gioco ha mostrato un po’ la corda senza troppi scossoni. Premio al quale si aggiunge quello per la miglior regia: ne fanno le spese soprattutto 30 Rock, premiato per la miglior sceneggiatura, e le comedy via cavo, risarcite con i premi degli attori.
Veep si porta a casa i premi per Julia Louis-Dreyfus come protagonista femminile e Tony Hale come non protagonista maschile, Nurse Jackie quello per la non protagonista femminile con Merrit Wever, mentre The Big Bang Theory incamera l’ennesimo premio a Jim Parsons per il protagonista maschile. Melissa Leo in Louie e Bob Newhart in The Big Bang Theory i migliori guest star. Come al solito, nelle comedy i giurati corrono sempre meno rischi.

Nella categoria miniserie e film tv, trionfa Behind the Candelabra, il film di Steven Soderbergh passato anche al festival di Cannes: miglior film tv/miniserie, miglior regia, Michael Douglas miglior protagonista. Laura Linney ha vinto il premio come protagonista per l’ultima mini-stagione di The Big C, dal titolo Hereafter, James Cromwell è il miglior non protagonista per American Horror Story: Asylum e Ellen Burstyn è la miglior non protagonista per Political Animals: evidentemente la giuria ha scelto di premiare i grandi nomi e i grandi attori, sottolineando l’ormai contiguità produttiva tra il cinema e la grande tv. Abi Morgan ha vinto per il premio per la sceneggiatura di The Hour.

Nelle altre categorie ancora meno sorprese: The Colbert Report vince l’ennesimo premio come varietà, The Voice è il miglior talent show dell’annata detronizzando The Amazing Race, il Saturday Night Live è il programma di varietà meglio diretto, mentre il talk show di Stephen Colbert è prevedibilmente quello scritto meglio. South Park è invece il miglior programma d’animazione: gli anni, un po’ come I Simpson, sembrano non passare mai.

Commentate l’articolo e restate su Screenweek per scoprire le novità della stagione ’13/’14.