Per J.J. Abrams, Almost Human è un occasione per rivisitare il genere di storie che l’hanno spinto a diventare un narratore, infondendo un colpo di scena in una storia che altrimenti sarebbe stata un racconto come tanti altri.
“Alcuni dei miei programmi, film e libri preferiti di sempre, hanno preso delle cose che sono molto familiari e poi le hanno gettate in qualcosa che è completamente sconosciuto e le hanno portate a termine. [Almost Human] da una sensazione molto diversa dal mondo di Fringe, che è stato uno show molto più serializzato, su questo disfunzionale padre-figlio, questa storia d’amore che è andata non solo in là con gli anni ma ha attraversato mondi. Questo è uno show che non riesce ad arrivare a quel livello di narrazione a puntate”.
Se facciamo una sovrapposizione tra Fringe e Almost Human, utilizzando il diagramma di Venn, spiega Abrams, vedremo che entrambe le serie tendono a spingere ai limiti la tecnologia e ad approfondire questo aspetto, ma a parte questi elementi,
“Le due serie sono degli show completamente diversi. Quello con cui hanno a che fare in [Almost Human] è molto più simile a uno show poliziesco e potrebbe sembrarvi familiare, ma con una chiave inglese gettata al suo interno e con un enorme aggiustamento, gli stessi casi non sono più quelli che avete visto prima. La verità è che le differenze tra questi personaggi sono atipiche per via del mondo in cui si svolge la storia”.
Dunque ci troviamo di fronte ad uno show procedurale, un genere che Abrams aveva già tentato con Undercovers per la NBC. Abrams spiega che Almost Human cerca di prendere come modello, non Undercovers, ma Person of Interest, che è riuscito egregiamente a combinare una storia seriale con il caso della settimana.
“Questo show prenderà come modello [Person of Interest]. [Undercovers] è stato un tentativo per fare qualcosa di molto soffice, tipo lo show Cuore e batticuore che purtroppo – a causa della mia assolutamente incapacità, nonostante tutto il grande lavoro fatto dalla maggior parte del cast e dal mio collega Josh Reims – è fallito”.
Lo show cercherà di conquistare i fan del genere fantascientifico.
“Penso che questo sia uno show che, se sei un fan della fantascienza, se sei un fan di Blade Runner, se sei un fan di [Isaac] Asimov o [Ray] Bradbury, vedrete questo e penserete, ‘Questo sembra qualcosa che fa parte di quell’universo’, ma la verità è che lo show è stato fatto per le persone che pensano, ‘voglio vedere una grande procedurale. Voglio vedere un grande poliziesco drammatico, grandi personaggi in situazioni molto particolari’. Questo è quello che stiamo cercando di fare qui”.
Almost Human andrà in onda dal 4 novembre sulla FOX. La serie avrà come unico showrunner J. H. Wyman, dopo l’uscita dallo show per differenze creative di Naren Shankar.
Fonte THR