Due automobili in una strada troppo stretta per essere a doppio senso. Nessuna delle due si muove, ma il vicolo brulica di vita intorno a loro. Una situazione teatrale e/o statica, si definirebbe. E quindi si sarebbe pronti per liquidare l’esordio di Emma Dante, Via Castellana Bandiera, come teatro filmato. Ma il film – in concorso alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia – è una sorpresa che esce dalle corde dell’autrice per farsi nuovo linguaggio.
Protagoniste sono una coppia in crisi che a Palermo, per un matrimonio, è al bivio del proprio rapporto, e una famiglia di commercianti e pescatori, in difficoltà non solo economiche. Le loro auto si trovano di fronte, nella via che da il titolo al film e nessuna delle due conducenti, una donna che odia Palermo e una vecchia forse pazza forse troppo lucida, ha intenzione di spostarsi.
Scritto dalla regista a partire da un suo libro con Giorgio Vasta, Via Castellana Bandiera è un dramma popolano di densissima cultura siciliana, un film che nasce dal teatro del paradosso e diventa però anche una riflessione intensa su civiltà e culture.
Senza una nota d’accompagnamento se non la canzone finale e tutto chiuso dentro un vicolo e due macchine, con un ottimo lavoro “scenografico”, il film guarda dritto in faccia i lati più fondi, quasi neri e disperati, della quotidianità siciliana e le civiltà che ne nascono, quella che vorrebbe emanciparsi ma confonde questo verbo con la negazione, e quella che ha paura dell’evoluzione e sguazza nelle proprie miserie. Civiltà che si scontrano però senza motivo, e nella lotta, nella guerra, nelle “regole d’ingaggio” trova un unico punto in comune, un terreno per capirsi e rispettarsi. Paradossi appunto, che riducono la razionalità alla stregua delle funzioni corporali dei protagonisti.
Dante si nutre degli umori, dei suoni e degli odori della sua gente, e mentre si diverte a ritrarre personaggi più o meno importanti con gusto colorito è brava nel lasciare sullo sfondo (altro paradosso) le protagoniste, legate da un filo misterioso, i cui segreti passano inascoltati fino al finale, che Dante chiude con un vero e proprio colpo d’ala. Via Castellana Bandiera è un esordio davvero notevole, apprezzato alla presentazione, e forte di un lavoro sulla figura femminile felicemente debitore del palcoscenico: basterebbe guardare la scena in cui Emma Dante ed Elena Cotta (meravigliosa) si sfidano fuori dall’auto, prima rifiutando un piatto di pasta poi facendo la pipì senza vergogna. Un duello al buio dietro cui si apre un mondo.
Anche quest’anno ScreenWEEK è al Lido per seguire la 70. Mostra del Cinema di Venezia. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti dal Festival.