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Utopia, il commento alla miniserie Channel 4

Pubblicato il 02 agosto 2013 di emanuele.r

La stagione 2012/2013 è stata segnata dalle serie a sfondo cospirativo: The Following, Zero Hour, Cult. Proprio a quest’ultimo si avvicina Utopia, miniserie inglese targata Channel4 e trasmessa in inverno, che però sposta l’obiettivo dalle serie tv ai fumetti. E lo fa con notevole classe.
Utopia racconta la storia dei cinque possessori del sequel di un graphic novel, The Utopia Experiments, il quale contiene delle informazioni segrete su una potenziale arma di distruzione di massa. Essi sono il bersaglio di una pericolosa organizzazione chiamata The Network, capeggiata dal misterioso Mr. Rabbit, che tenterà con qualsiasi mezzo di procurarsi il manoscritto e conoscere il segreto di Utopia. L’obiettivo del Network però non è solo quello, ma anche trovare Jessica Hyde, una ragazza fuggitiva che si unirà presto al gruppo dei protagonisti e che sembra essere di vitale importanza per l’organizzazione.

Creato da Dennis Kelly – che sceneggia – da un’idea di Mark Aldridge, Utopia è un thriller cospirativo in 6 episodi (al momento non si sa di un eventuale rinnovo) che cerca di portare il filone a un livello di qualità ed eleganza superiore, scegliendo il mondo dei geek, così in voga di questi tempi, come interessante sfondo narrativo.
Gli appassionati di fumetti, i maniaci che ne studiano significati, sotto-testi, lati oscuri e occulti, che faticano a volte a distinguere la realtà dal mondo delle nuvole parlanti, si mescolano con i teorici del complotto, i dietrologi, i paranoici (il più esaltato dei personaggi mostra un poster con la scritta “I want to believe” identico a quello di Mulder in X-Files) per creare i bizzarri personaggi di una miniserie che racconta un meccanismo non originalissimo, se non nelle premesse e nello sfondo appunto, con una capacità di regia e scrittura che appassiona e sorprende lo spettatore.

Le trame composite e complicate, i piani narrativi apparentemente paralleli piano piano si avvicinano e si uniscono e la messinscena sfoggia un’eleganza e un’attenzione alla suspense e ai meccanismi cinematografici che pone Utopia un gradino al di sopra dei prodotti analoghi sopra citati. Un piccolo gioiello di suspense e inventiva che meriterebbe di arrivare anche in Italia, a meno di non pensare che ci sia sotto qualcosa.

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