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Suspiria – David Gordon Green parla della sua versione del remake e pensa già ad un altro progetto horror

Pubblicato il 14 agosto 2013 di Marlen Vazzoler

Il finanziamento per il remake di Suspiria di David Gordon Green è crollato, da mesi, tanto che potremmo definire il progetto morto e sepolto per il momento. Dello stesso avviso sembra esserlo anche Green, che in un’intervista a Esquire ha ammesso che non sa se riuscirà mai a realizzarlo.

“Non so se accadrà mai. Qualcuno ha bisogno di fare qualcosa di molto abile con quel progetto. Sono solo eccitato al pensiero di fare qualcosa di elegante e grafico, e di classe a un certo punto nel genere horror, dove tutti fanno dei film crudi e con il found-footage. Voglio qualcosa che contrasti tutto questo, ma chiunque è interessato nei film horror, ora non ha interesse in questo. Almeno, non con il mio coinvolgimento. Ma forse qualcun altro lo farà”.

Green ammette che aveva già concepito l’intero film nella sua testa, ma la sua versione, che avrebbe potuto partire da un momento all’altro, è troppo costosa. Però sarebbe stata rispettosa del film originale:

“È come il re-allestimento di un’opera. Non è lì per per sottrarre qualcosa da quello che già esiste, ma per essere ispirata da quello che c’è già, e per fare qualcosa che è un’esperienza unica, proprio come Prince Avalanche (un remake di un film islandese, ndr.). Molto singolare ma molto rispettoso. Non è diverso dal prendere un libro che piace alla gente e farne una versione cinematografica. È l’adattare qualcosa che esiste. È la cosa più originale, nel mondo, da fare? No. Ti dà un quadro di ispirazione. Quindi, se siete entusiasti a riguardo, mi piacerebbe vedere qualche altra versione di Prince Avalanche. Penso che sarebbe sorprendente vedere una versione coreana di Prince Avalanche come un film sui serial-killer”.

Ma l’avventura nel genere horror di Green non si conclude con Suspiria, sta infatti considerando uno script scritto da Craig Zobel (Compliance).

“È abbastanza inquietante, e davvero fantastico. Quindi stiamo rimbalzare in giro delle idee con quello, e un paio di altre cose inquietanti che stiamo approfondendo. Ci sono un sacco di buoni film da fare. Il mio problema è che sono solo una persona. Ecco perché è bello che ora un sacco di miei amici hanno deciso di darsi da fare. Sono come, ‘Va bene, tu fai questo, e io farò quello’. È divertente essere in grado di passare il testimone e avere qualcosa da poter guardare”.

Già in Joe, che debutterà a Venezia, Green affronterà dei temi più oscuri, rispetto alle sue opere precedenti. Sta per iniziare una nuova fase della filmografia di Green?

Fonte Esquire