Lo sapevate che la nascita di Nintendo risale a 2 secoli fa (il 1889 per la precisione)? Che la grande N possiede una squadra di Baseball della Major League USA? O che negli anni ’60 lanciò una catena di Love Hotels? Si potrebbe continuare per molto a lungo a parlare di una delle principali (se non la più importante in assoluto…) protagoniste dell’industria videoludica di sempre ma l’attenzione oggi si sofferma sugli ultimi 30 anni della storia Nintendo visto che l’azienda di Kyoto ha rilasciato alcuni numeri di questo lasso di tempo che vanno dall’uscita del primo Famicom (NES per noi occidentali) ad oggi.
Nintendo in questi 30 anni ha venduto 269 milioni di home console (NES, Super Nes, Nintendo 64, Gamecube Wii e Wii-U) e 385 milioni di portatili (Game Boy, Game Boy Color, Game Boy Advance, Nintendo DS, Nintendo 3DS) che nell’insieme fanno 653.000.000 di console ovvero quasi 22 milioni di macchine da gioco vendute ogni anno. Sul fronte software invece, sono 2,2 miliardi i videogiochi venduti per console casalinghe mentre sono 1,9 miliardi le cartucce vendute per console portatili, numeri in cui sono compresi i titoli distribuiti in forma digitale o inclusi nei bundle con le console stesse.
Cifre veramente da record che ovviamente sommano grandissimi successi a flop di non poco conto. Oggi Nintendo si trova ad avere la leadership assoluta sul fronte delle console portatili con il Nintendo 3DS a quota 33 milioni di console vendute contro di 5 milioni di Playstation Vita mentre sul fronte casalingo, il Wii-U per il momento sta dando poche soddisfazioni visto che soltanto da poco ha superato la vendita di 3 milioni di console (per capirci PS3 e Xbox 360 sono quasi a quota 80 milioni mentre Wii ha superato ampiamente i 100 milioni).
Da tempo in tanti profetizzano una dipartita di Nintendo sul fronte hardware per trasformarsi esclusivamente in una software house come ha fatto Sega dopo che Playstation 2 ha “ucciso” il suo Dreamcast un pò di anni fa. Difficile ipotizzare il futuro: di certo c’è che Nintendo è riuscita a superare crisi molto più profonde di quella di Wii-U ma che anche nel caso in cui si trasformasse soltanto in produttore di software potrà sempre contare su quella “Nintendo difference” che nel mondo del cinema ha solo Disney ovvero quella capacità di creare prodotti capaci di andare oltre l’immediato e continuare a vendere in modo convinto anche a distanza di mesi e spesso anche di anni cosa che in campo videoludico è tendenzialmente l’eccezione che conferma la regola. E comunque già con l’uscita dell’atteso Pikmin 3, la home console ha conosciuto una discreta ripresa soprattutto in Giappone: come direbbe il Trap… Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco…