Qualche sera fa il regista Jason Reitman ha deciso di fare un piccolo esperimento, un commentario in diretta sul film La storia fantastica, con il regista Rob Reiner.
“Se siete venuti stasera sperando di vedere La storia fantastica senza interruzioni, vi conviene andarvene adesso. Stasera stiamo provando un esperimento, ho pensato che ci deve essere un modo per prendere un film, che tutti hanno visto un milione di volte, che amiamo, che occupa una parte molto importante del nostro cuore, e in qualche modo avere più accesso al modo in cui è stato effettivamente realizzato questo film. Ecco da dove è nata questa idea”.
Prima di iniziare Reiner ha chiesto quanti fra il pubblico avevano meno di trentanni, e circa un terzo degli spettatori ha alzato la mano.
“Ok, allora siete abituati al multitasking e dunque al non prestare attenzione a nulla. Questo dovrebbe andare bene per voi! Vedrete, parlerete, manderete un messaggio… Potete giocare a un videogioco. Qualunque cosa!”.
Peter Falk era troppo giovane
Reitman chiede a Reiner se Fred Savage a questo punto della sua carriera lavorava già alla serie televisiva Blue Jeans.
“No, non ancora. E ora lui è un grande regista, quel piccolo sbruffone lì. ..Ed ecco Peter Falk! [Applausi]. Originariamente, Peter Falk [che aveva circa 60 anni all’epoca] disse: ‘Non so se sono abbastanza vecchio per fare il nonno’. Ha detto che forse avremmo dovuto mettere delle protesi su di lui, per farlo sembrare più vecchio. Così l’abbiamo fatto. Abbiamo fatto un test. Si è guardato e ha detto: ‘Rob… sembro la vittima di un incendio!’ Ho detto, ‘Peter, forse potremmo farlo senza le protesi?’ e mi ha detto ‘Credo che sia qualcosa su cui riflettere”.
Il berretto dei Spinal Tap, la finta band protagonista del documentario del 1984 ‘This is Spinal Tap‘ di Reiner
In questa scena il compositore Mark Knopfler ha voluto che Reiner usasse uno specifico cappello.
“Eccolo! Lo vedete appeso? Vedete quel piccolo cappello lì? Questo è il cappello che ho indossato in Spinal Tap. E Mark Knopfler, che ha scritto la colonna sonora per La storia fantastica, mi ha detto: ‘Lo farò solo se metti qualcosa di This is Spinal Tap nel film. Così ho messo là il cappello per Marty DiBergi, e poi sono stato abbastanza fortunato nell’avere il ragazzo che era il chitarrista principale dei Dire Straits. Qui, potete ascoltare la sua chitarra. Si tratta di una partitura classica, ma il suo lavoro con la chitarra è molto particolare”.
Il significato segreto di ‘Ai tuoi ordini’
Secondo Reitman questo è uno dei migliori esempi cinematografici, in cui si vede l’innamoramento di due persone in venti secondi:
“Hanno uno straordinario affiatamento. Come regista, come si fa a catturare una cosa del genere?”
Reiner: “Prima di tutto, si dispone della brillante sceneggiatura di William Goldman. E il termine ‘Ai tuoi ordini’ che, come [il nonno] descrive – ogni volta che [Westley] diceva ‘Ai tuoi ordini’ quello che stava realmente dicendo è ‘Ti amo’ Vedrete, guardate…”
Sullo schermo, Cary Elwes guarda profondamente negli occhi e sussurra a Robin Wright ‘Ai tuoi ordini…’
Reiner: “Vedete…! [Il pubblico ride]. Significa ‘ti amo’.
Reitman: “Ho letto da qualche parte che Cary Elwes lo dice ovunque vada, ancora oggi le donne gli chiedono di dirglielo”. [Risate].
Reiner: “Sì, e le persone fano matrimoni in stile La storia fantastica. Hanno ‘Ai tuoi ordini’ scritto dentro i loro anelli. Fanno tutte queste cose”.
Un fan inaspettato
Reitman racconta di aver letto un episodio di quando Reitman ha incontrato uno degli uomini del mafioso Jon Gotti, a New York
“Sì, stavo camminando fuori dal ristorante, e John Gotti era lì con sei tipi della mala. C’era un tipo accanto alla limousine che assomigliava a Luca Brasi. Mi ha guardato e ha detto: ‘Tu hai ucciso mio padre… Preparati a morire!’ Stavo per andarmene! [Risate.] Mi ha detto, ‘Amo quel film, La storia fantastica!’”
Robin Wright è una principessa infuocata
Quando è stato realizzato questo film, ricorda Reiner, la Wright aveva partecipato solamente alla soap opera Santa Barbara.
“Nel primo giorno che abbiamo girato con lei, c’era questa scena in cui le viene dato fuoco nella palude di fuoco. Bill Goldman aveva detto: ‘Non posso credere che stiamo dando fuoco alla nostra protagonista nel primo giorno!’ Eravamo tutti molto preoccupati che lei potesse rimanere bruciata. (Gli effetti speciali erano pratici, non c’era la CGI a quei tempi, ndr.). …Oh sì, questo è fuoco vero. [Il pubblico ride]. Ma è su uno di quei tessuti ignifughi che non brucia”.
Un siciliano poco siciliano
Per il ruolo del siciliano Vizzini, Reiner ammette che inizialmente non era stato considerato per l’attore Wally Shawn.
“Beh, voglio dire, [Vizzini] dovrebbe essere un siciliano. E Wally Shawn è probabilmente la cosa più lontana da un siciliano che si potrebbe immaginare. E pensava che l’avremmo licenziato dopo il primo giorno, perché la prima cosa che abbiamo fatto con lui era la scena del duello di ingegno con la polvere di iocaina. Era sicuro che l’avremmo licenziato. ‘Non riesco a fare l’accento siciliano!’ Ho detto, ‘Wally, vogliamo che il siciliano suoni proprio come te”.
A questo punto Reitman ammette che non sa cosa sia meglio, Wallace Shawn (irlandese) nei panni di un siciliano o Mandy Patinkin (ebreo) in quelli di uno spagnolo.
Il fragile gigante
Reiner racconta che per il ruolo del gigante Fezzick non ha pensato a nessun altro per la parte eccetto André Roussimoff soprannominato il gigante, che morì per un arresto cardiaco a soli 46 anni, nel 1993.
“André era incredibile. Era un ragazzo molto intelligente. È cresciuto nello stesso villaggio del [drammaturgo premio Nobel] Samuel Beckett, che scrisse Aspettando Godot. Ed erano amici. [Beckett] di solito lo accompagnava a scuola. Così André di solito usciva con Samuel Beckett prima di entrare nella [World Wrestling Federation].
Era l’unica persona per quella parte. [Lo sceneggiatore e romanziere] Bill Goldman ha detto, ‘Sei riuscito a ottenere André il gigante’, ma ci è voluto molto tempo per trovarlo. Stava lottando a Tokyo, e poi è arrivato in Francia e [il suo rappresentante] ha detto: ‘Lo puoi incontrare’. Così sono arrivato in albergo e il ragazzo dietro il banco ha detto: ‘C’è un uomo l’aspetta al bar’. Entro, e c’è un grande uomo seduto su due sgabelli. Era enorme!
Gli abbiamo fatto un provino. Ho letto un po’ di scene con lui. E non ho capito una parola di quello che aveva detto.
Il forte accento francese del grande uomo, insieme alla sua profonda, rombante voce, significava che avrebbe dovuto esercitarsi a dire foneticamente le frasi”.
Reiner racconta di aver registrato su nastro l’intera parte di André e di avergliela spedita. “Gli ho detto, ‘Ascolta questo, e studialo’. E lui studiato. Non abbiamo mai dovuto [ri-registrare il suo dialogo]. Ha imparato il tutto [foneticamente]”.
Parlando delle scene in cui erano richiesti degli stunt, Reiner spiega:
“Ecco una cosa interessante. Abbiamo pensato, ‘Questa sarà la parte facile. Sa fare wrestling. ‘Ma aveva un terribile mal di schiena, e non poteva farli. Non poteva portare Cary sulla schiena. Ho usato una controfigura [per Fezzick], stranamente, per i campi lunghi, quando Cary è sulla sua schiena”.
Nella scena in cui Westely è portato a cavallino dal gigante, in un percorso montuoso, Reiner spiega che
“Qui, i piedi di Cary sono su un tavolato di legno per togliere il suo peso da André, che non poteva portarlo. Non poteva prendere nemmeno la principessa alla fine (quando viene lanciata dalla finestra, ndr.)”.
Nel corso della serata Reiner ha condiviso alcune strane storie su due insolite creature del film, i Roditori taglie forti e le Anguille urlatrici.
“Le anguille urlatrici erano interessanti. Abbiamo avuto un ragazzo addetto agli effetti speciali di nome Nick Allder [premio Oscar nel 1980 per Alien.] Lo abbiamo chiamato ‘No-Problem-At-Allder’ (nessun problema Allder, ndr.), perché ogni volta che dicevi, ‘Possiamo avere un’anguilla che va sotto, e viene su…? Diceva [con l’accento di Cockney (una zona di Londra, ndr.)]: ‘Nessun problema, governatore! Nessun problema!’ Era sempre un problema. [Pubblico ride]. Non funzionava mai. Era su un binario così sembra che stia arrivando verso di te. È un po’ dozzianle per gli standard odierni, ma ha funzionato”.
Parlando dei RTF, Reiner spiega:
“Ecco una cosa interessante. Vedrete i [roditori taglie forti] entrare, e c’è una scena in cui uno dei ratti annusa intorno. Erano delle piccole persone con un costume da roditore. E la scena in cui combatte il ratto, c’era un altro ragazzo di nome Anthony che riusciva a correre velocemente, veramente bene. Poteva correre.
Uno era bravo nei movimenti lenti, ma Anthony era bravo nei movimenti veloci. [Per la lotta] ho detto: ‘Abbiamo bisogno di Anthony per questo’ e la troupe ha detto, ‘Beh, proviamo l’altro ragazzo’. Ho detto, ‘Cosa significa proviamo l’altro ragazzo? Anthony è bravo!’ E mi fanno, ‘Non possiamo usare Anthony, è stato arrestato questa mattina’. Hanno detto che, durante una lite con la moglie, possedevano un canile, e ha bruciato il canile. Così abbiamo dovuto tirarlo fuori di prigione, in questo modo poteva venire e combattere come un ROUS”.
Bottondoro è stata brevemente un uomo
Questa scena è stata girata a Higger Tor, un luogo molto vicino alla Scozia, una superficie rocciosa.
“In questa scena vediamo Cary Elwes camminare sempre molto cautamente. Attendete fino a quando si siede. Vedere il modo in cui tiene quella gamba. Sembra un modo molto elegante. Questo perché si era quasi rotto la caviglia, e non poteva metterci nessun peso. Così, quando si siede in quel modo, e poi quando si alza, diresti, ‘Oh, wow, guarda come è grazioso e disinvolto ed elegante’. Ma lui non poteva mettere alcun peso”.
L’infortunio è avvenuto mentre stava guidando una dune buggy ed è caduto. Quando Westley ruzzola giù, in questa scena è stata usata una controfigura che ha dovuto liberarsi della maschera a metà percorso. E al posto della Wright, è stato usato una controfigura maschile per la scena in cui Bottondoro segue il suo amore, ruzzolando per quella discesa così ripida.
Il finale che ha richiato di non esserci
Nella scena in cui i nostri eroi se ne vanno a cavallo di quattro destrieri bianchi, Reiner rivela:
“Vedete quei quattro cavalli? Alla fine del film, abbiamo avuto una scena in cui Peter Falk se ne va e il bambino prende il libro e lo sfoglia, volendo rivivere di nuovo il libro. E sente una voce fuori della sua finestra e vede i quattro cavalli bianchi con i quattro eroi a cavallo, che lo salutano.
Per trovare un cavallo che potesse portare André, abbiamo dovuto ideare un sistema di carrucole per farlo salire sul cavallo, e togliere il suo peso dal cavallo”.
La scena è stata girata ma Reiner ha deciso in sala di montaggio che non funzionava. Un finale più significativo è stato scritto e girato in seguito, in cui il nipote chiede al nonno se il giorno dopo può tornare a trovarlo per leggergli di nuovo la storia e il nonno risponde ‘Ai tuoi ordini’.
Fonte EW