Se da qui a settembre state programmando un viaggio a Londra non potete perdervi la mostra dedicata ad Amy Winehouse: “Amy Winehouse: a family portrait”, un ritratto di famiglia che mostra i sogni e le fragilità della persona dietro la diva che ha incantato il mondo con la sua musica e ha riempito i giornali con la sua vita difficile e sregolata.
“Voglio essere ricordata per essere stata un’attrice, un cantate” scriveva una giovane Amy Winehouse, “Voglio cantare durante le lezioni senza che nessuno mi dica di piantarla.”
Amy Winehouse, il cui successo è stato intenso e troppo breve, è scomparsa prematuramente a 27 anni. Una ragazza semplice, cresciuta in una famiglia ebrea in un sobborgo di Londra, una ragazza con la passione per la musica a cui la nonna amante del jazz insegnò la lettura dei tarocchi. Una ragazza che durante la sua adolescenza amava leggere Charles Bukowski e Fyodor Dostoyevsky, si divertiva con il Sudoku e teneva da parte tutti i pass e i biglietti dei concerti a cui andava.
La mostra “Amy Winehouse: a family portrait” organizzata con l’aiuto del fratello di Amy, Alexander e dalla moglie, nasce quasi per caso, da un abito da mettere all’asta per beneficenza, e si trasforma nella storia di una ragazza, della sua famiglia e del quartiere londinese, Camden Town, dove Amy è nata e cresciuta.
La mostra si trova presso il Jewish Museum di Camden Town a Londra e resterà aperta fino al 15 settembre. Le foto in questo articolo sono tratte dall’esposizione. Vorreste andare a vederla?