Attenzione: contiene spoiler
La 5^ stagione di True Blood aveva dato una svolta tra l’epico e il politico, il fumettistico e il serioso, alla serie HBO e ne era risultata una delle annate migliori. Per cui, il compito di Brian Buckner, nuovo showrunner dopo l’abbandono di Alan Ball è difficile, oltre che oneroso. La première della 6^ stagione, infatti, mostra queste difficoltà e i limiti.
Sookie ed Eric cercano di uscire dall’Autorità mentre il mostro in cui si è trasformato Bill provoca un incendio. Pam, Nora, Jason, Jessica e Tara uccidono le guardie e vengono raggiunti da Sookie ed Eric. Sam, Luna ed Emma stanno ancora cercando di scappare dall’Autorità e durante la fuga Sam ed Emma sono costretti a lasciare Luna, la quale muore in seguito alla trasformazione in Steve Newlin. Intanto, il governatore della Lousiana tiene un discorso nel quale promette ai suoi cittadini che istituirà il coprifuoco per i vampiri, visti i recenti attacchi. Nora ammalia Jason e gli chiede che rapporti abbia con Warlow. Dopo averle risposto, il ragazzo è furioso per essere stato ammaliato e minaccia di uccidere Nora. Jessica percepisce il richiamo di Bill e se prova a resistergli prova un dolore enorme. Andy è preoccupato riguardo la sua figura di padre, ma Arlene lo convince a prendersi cura dei suoi quattro figli. Più tardi, nel bosco, Alcide bacia Danielle, una licantropa del suo branco, e Rikki li vede. A quel punto Rikki decide di non cacciare Danielle, ma di farla restare con lei ed Alcide a patto che sia Rikki la sua lupa numero uno.
Scritto da Raelle Tucker e diretto da Stephen Moyer, Who Are You Really (dal 24 giugno su Fox) non può far altro che proseguire la tambureggiante linea introdotto dalla stagione precedente e lasciata sospesa nel finale di staigone continuando l’amalgama – a dire il vero molto difficile – tra lato sessual-sentimentale e e quello politico, aggiungendovi il nuovo nemico di turno, Warlow, la nemesi della famiglia Stackhouse.
Aperto dalla soggettiva di Bill risorto grazie (forse) al sangue di Lilith, l’episodio parte con il ritmo tambureggiante dell’episodio precedente, tra fughe, corse, combattimenti, sangue ed esplosioni, e acuisce i toni tesi e politici, chiamando in causa il Governatore della Louisiana che dichiara guerra ai vampiri e allo stesso tempo cerca di accordarsi con i vampiri per far rientrare i fondamentalisti nei ranghi. “Non sono io il big bad”, dice il Governatore. Forse. Dovrebbe esserlo infatti Warlow, che aleggia su Sookie e Jason fin dalla scorsa stagione e che si palesa sotto forma di Rutger Hauer, prima entrando in contatto con il fratello, dandogli un passaggio che rischia di finire in tragedia e poi aleggiando nell’aria intorno a Sookie dalle lettere del contratto maledetto. La stagione quindi si concentrerà sulla guerra civile tra umani e vampiri, e soprattutto tra le loro aree fondamentaliste, e sulle pretese di Warlow, cercando di definire, attraverso il nuovo rapporto tra un Bill potenziato (è immortale, quasi onnipotente, e nel finale viene posseduto dai fantasmi di Lilith) e Jessica le relazioni tra i vampiri e la loro progenie.
Dopo l’inizio in quarta però, Who Are You Really pare girare a vuoto, si perde in troppi dialoghi esplicativi, si concentra su personaggi, azioni e sotto-trame che messe come riempitivo risultano poco interessanti, al contrario di come potrebbero essere (il ruolo di lupi mannari e muta-forma in questa guerra civile potrebbe essere interessante) e dimostra come Moyer non abbia ancora la mano per gestire un racconto come quello di True Blood e Buckner dovrà fare un grande lavoro di direzione ed equilibrio. Detto questo, il divertimento non manca, specie nella prima mezz’ora, ma ci vuole più continuità e almeno un filo di spessore in più.
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