Tra l’ottobre del 2008 e l’agosto del 2009 un gruppo di teeanger californiane cominciò ad entrare di nascosto nelle case di personaggi famosi come Paris Hilton, Rachel Bilson, Orlando Bloom, Megan Fox e Lindsay Lohan rubandone accessori e vestiti di lusso. Erano ossessionati dalla popolarità (spesso immotivata) di queste icone della bella vita e questo era il loro modo di avvicinarsi a loro il più possibile. Una volta arrestati la loro “banda” fu denominata Bling Ring e successivamente, prima della condanna, molti dei suoi componenti furono intervistati da Vanity Fair.
È proprio questa serie di articoli ad aver ispirato Sofia Coppola che, con il pretesto di raccontare questa storia di furti glamorous, rappresenta una parte di quel mondo giovanile di oggi in cui anche i modelli negativi, a forza di essere menzionati, diventano comunque punti di riferimento. Coppola gira volutamente come se si trattasse di un footage di un servizio di moda come del resto già fece in alcuni passaggi della sua Maria Antonietta (ricordate la sua prova delle scarpe?). L’ironia è insita nella storia, così paradossale (le star lasciano sempre le porte aperte) eppure vera così come i personaggi che l’hanno vissuta e così non c’è bisogno di sottolineare la critica sociale, basta il finale, con lo sguardo finale in camera di quell’Emma Watson che, fosse stata un poco più grande, sarebbe potuta tranquillamente essere al centro delle attenzioni del Bling Ring, per dare un giudizio morale al tutto. Ciò che è forse più interessante osservare è in generale il fatto che questo film per certi versi sia molto simile a quel SpringBreakers di Harmony Korine (passato all’ultimo festival di Venezia) in cui sempre un gruppo di ragazze abbastanza superficiali era disposto a tutto pur di godersi le idolatrate vacanze di primavera, altro “mito passeggero” in nome del quale sacrificare la fedina penale.
Anche in quel caso la regia si era adeguata al tema trattato e anche lì a trainare il tutto c’erano un gruppo di giovani attrici già sulla cresta dell’onda (Selena Gomez e Vanessa Hudgens su tutte) che quasi prendevano in giro se stesse e quella voglia di essere badgirls che tanto tira negli States. Che il cinema stia cominciando a rendersene conto, e che lo faccia con due bei film come Spring Breakers e The Bling Ring, è già un bel punto di partenza per cominciare a pensare ad una fase nuova di come i mass media trattano alcune stars ormai davvero compromesso.
Voto: 3.5/5
Bling Ring sarà distribuito in Italia da Lucky Red a partire dal 19 settembre. Cliccate sul database per vedere trailer e gallery. Anche quest’anno ScreenWeek è al Festival di Cannes per raccontarvi tutto il cinema d’autore e gli eventi della Croisette in diretta: trovate tutta la copertura nella nostra Sezione Speciale.