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La NATO ha richiesto alle major trailer più corti di trenta secondi e con meno spoiler

Pubblicato il 30 maggio 2013 di Marlen Vazzoler

Molto spesso è stato fatto notare come il materiale marketing per un film, composto da trailer, spot e clip, tende a raccontare tutta la trama della pellicola, scoraggiando lo spettatore a vedere un film al cinema. Invece di trarre materiale solo dal primo atto, gli addetti al marketing utilizzano scene provenienti anche dal secondo e a volte anche dal terzo atto, oppure inseriscono materiale che è stato scartato dalla versione finale del film, che probabilmente troveremo nell’edizione home video. Un esempio eclatante di questo marketing indiscriminato era stato messo in evidenza con il video di 25 minuti di The Amazing Spider-Man, composto dal solo materiale promozionale, rilasciato prima della distribuzione del film.

L’anno scorso in Francia sono corsi ai ripari usando le forbici sui trailer. Prima della messa in onda del trailer nelle sale, compare questo ‘cartello’ in cui viene riportato:

“Al fine di garantire che i vari elementi della trama e le sorprese non vengano rivelate, questo trailer si basa solo sulla prima metà del film”.

Un’idea davvero geniale, che però non sembra aver attecchito da nessun altra parte.
In America, la scorsa settimana i rappresentanti della National Association of Theatre Owners (NATO) hanno chiesto agli studio di cambiare le linee guida per i trailer nei cinema. Uno penserebbe che gli esibitori abbiano il nostro interesse a cuore, e che con questa mossa vogliono esporci a meno spoiler, ma secondo alcuni distributori che hanno parlato con Deadline, questa è una mossa completamente guidata dai soldi, per ottenere un guadagno maggiore con la programmazione del pre-roll. Ma quali sono le richieste della NATO? Un controllo maggiore sui promo che vanno in onda prima dei film. Vorrebbero limitare i trailer a 2 minuti, contro lo standard di circa 2,5 minuti approvato dalla MPAA. Ricordiamo che ogni studio, una volta all’anno può far uscire un trailer che supera i due minuti e mezzo. Ma tagliare i trailer risolverebbe il problema degli spoiler? In questo caso no, perché a differenza dei francesi, è stato chiesto solo di renderli più corti e non di non usare il materiale della seconda metà del film.

Con il tempo avanzato da questo taglio, i proprietari decideranno arbitrariamente se inserire altra pubblicità o altri trailer. Secondo alcuni distributori, limitare la durata di alcuni trailer potrebbe essere controproducente per alcuni film, perché non basterebbero per ottenere un impatto sullo spettatore o per raccontare la storia. Non le premesse del film, la storia, quindi non verrebbe risolto il problema degli spoiler. Inoltre è stato chiesto di far uscire solamente i trailer dei film che verranno distribuiti nei prossimi quattro mesi. Ma gli studio hanno fatto presente che potrebbero non avere nessuna uscita in quell’arco di tempo. Questa finestra potrebbe essere effettivamente utile? Nel caso dei film indipendenti, è più facile che assumano una maggiore visibilità, mentre per i blockbuster verrebbe accorciata la campagna promozionale nei cinema, che molto spesso comincia 6/8 mesi prima dell’uscita del film. La NATO ha infine richiesto che la data di uscita venga inserita su qualsiasi elemento di marketing, dai video ai poster.

Due dei sette studio approcciati la settimana scorsa, sembra che abbiano già rifiutato le nuove linee guida, gli altri sono invece più aperti a trovare un accordo con la NATO e la MPAA per creare un marketing migliore all’interno dei cinema, anche se hanno ancora diverse preoccupazioni in merito. Sebbene il sottostare a queste regole non sarà obbligatorio, gli studio hanno paura che i cinema possano rifiutare di proiettare i loro film se non rispetteranno le linee guida.
Queste richieste così formulate, sono assolutamente inutili. Speriamo che se ne rendano conto.

Fonti Deadline, FSR