Attenzione, l’articolo contiene spoiler.
Giunge a metà della sua 3^ stagione Game of Thrones, la grande serie HBO che in questi giorni sta approdando anche sugli schermi italiani, sia in chiaro con la 1^ stagione sia sul satellite con la 3^. E questo 5° episodio è la definitiva riconquista del trono della qualità di una stagione che era partita un po’ arrancando. Tra dialoghi e scene molto tese emergono i ritratti dei fratelli Lannister, Cersei e Jaime.
Beric Dondarrion e il Mastino duellano assieme per decretare se Clegane sia colpevole o meno. Il Mastino vince il duello e uccide Beric. Thoros, allora, riporta in vita Beric Dondarrion e lascia andare il Mastino. Ad Harrenhal, Lord Bolton accoglie Locke e gli ostaggi Jamie Lannister e Brienne di Tarth. Roose concede agli ostaggi delle stanze e assistenza medica per il braccio dello sterminatore di Re. Ad Approdo del Re, Cersei chiede a Ditocorto di indagare sui Tyrell, sospettosa che abbiano dei piani segreti. Lady Olenna viene invitata da Tyrion nelle sue stanze per parlare delle spese del matrimonio reale. A Delta delle Acque, Lord Karstark uccide gli ostaggi Lannister e così viene giustiziato dal Re del Nord. Questo fatto fa perdere a Robb tutti gli uomini dei Karstark. Alla Roccia del Drago, Stannis fa visita a sua moglie, la regina Selyse, e cerca di dirle che non le è stato fedele. Selyse, però, gli dice che sa già tutto per via di Melisandre che le ha fatto spesso visita e che non è arrabbiata, ma felice che suo marito abbia concepito un figlio. Nelle terre di Valirya, Jorah Mormont e Barristan Selmy parlano del passato, a proposito di Robert Baratheon e del suo odio per i Targaryen. Intanto, Daenerys chiede agli Immacolati di scegliere un capitano e loro scelgono Verme Grigio.
Scritto da Bryan Cogman e diretto da Alex Graves, Kissed by Fire (dal modo in cui Ygritte definisce le persone dai capelli rossi dopo aver reso Jon un uomo) è l’essenza delle Cronache di Martin e di conseguenze della serie di Benioff e Weiss: grande lavoro sui dialoghi e sugli intrighi, che bruciano a fuoco lento, e di conseguenza sui personaggi.
Il lavoro paziente e costante su di essi si vede soprattutto, in questo episodio, sul ritratto magnifico fatto dei due Lannister maggiori, Cersei e Jaime. Il primo, rimasto in sordina per 2 stagioni si sta prendendo lo spazio che gli concerne e Kissed by Fire è il giusto palcoscenico per lui, per riconquistare la dignità perduta: dopo essere stato chiamato nel peggiore dei modi e trattato di conseguenza, Jaime racconta a Brionne la vera storia del Re Folle e del suo assassinio riconquistando attraverso la riaffermazione del nome (“Mi chiamo Jaime”) la propria dignità di uomo e di soldato. Dall’altro lato, la sorella Cersei, che cerca di affermare la propria dignità di regina e di donna nel peggiore dei modi, attraverso l’intrigo, la cattiveria, la violenza praticata da altri (il figlio) e di cui ancora paga le conseguenze, tanto che nel complotto per bloccare l’ascesa dei Tyrell, che vede Tyrion sposato a Sansa per non lasciarla ai presunti alleati, anche Cersei finisce come “giumenta da monta” e non come regina, data a Loras (che scopriamo invece gay, come pare tradizione da quelle parti) per controllare Nord e Altipiano. E nella sua reazione – anche merito della brava Lena Headey – c’è tutta l’offesa, accumulata negli anni, al suo status di donna.
Ma Kissed by Fire brilla praticamente per quasi ogni scena, dando forza e significato alla difficile scelta narrativa, frammentaria e corale, che i romanzi comportano: dal rapporto tra Arya e Dondarion a Robb che deve riscoprire la guerra a caccia di alleati, dalla tensione tra i due scudieri di Daenerys al bellissimo incontro tra Stannis e la figlia Shireen, unica nata di una stirpe maledetta, anche lei “baciata dal fuoco”. Torna l’attesa spasmodica per il prossimo episodio. Torna l’amore, mai davvero accantonato per Game of Thrones.
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