Dom Toretto, O’Conner e l’intero team hanno sbancato Rio e lasciato il Brasile con 100 milioni di dollari a fine del quinto capitolo. Sono spariti nel nulla, volati in paesi senza estradizione con gli Stati Uniti, e nonostante si stiano godendo i soldi non possono mai abbassare la guardia né ritrovarsi tutti insieme. È a sorpresa il detective Hobbs a offrir loro l’occasione di una vita ancora migliore, promettendo l’assoluzione completa e la possibilità di riunire l’intera famiglia. In cambio dovranno aiutarlo a fermare un’organizzazione di violenti piloti mercenari che opera in tutta Europa, il cui capo è affiancato da uno spietato braccio destro che è allo stesso tempo una vecchia conoscenza di Toretto: è Letty, l’amore perduto e mai dimenticato di Dom, creduta morta nel quarto episodio. Riuniti a Londra, proveranno in tutti i modi a fermare Shaw e la sua banda: sarà meno semplice del previsto e le vite di molti membri della squadra cambieranno strada per sempre.
Pochi franchise sono riusciti ad arrivare al sesto capitolo, ed è difficile trovare una saga simile a quella di Fast & Furious. Il suo percorso è stato tortuoso e anomalo, come i tracciati delle gare alle quali hanno partecipato negli ultimi 12 anni Toretto (Vin Diesel) e O’Conner (Paul Walker). Abbiamo avuto un primo rombante ed esplosivo capitolo ambientato nel mondo delle auto da corsa, un deludente sequel e una sorta di spin-off sottovalutato (ma amatissimo dai fan). La “famiglia” si è poi riunita nel 2009 dando il via ad una “trilogia della fuga” che possiamo considerare conclusa con questo Fast and Furious 6.
Dal vitale e ben strutturato quarto capitolo, la saga ha virato verso il solare heist movie di Rio (il picco qualitativo dell’intero franchise) per poi cambiare nuovamente genere: quest’ultimo capitolo è infatti decisamente più dark, un vero e proprio action thriller dal tono meno leggero rispetto ai precedenti. Dai colori del Brasile, si passa al grigio e al freddo di Londra, e persino lo stesso Toretto non è mai stato così serio e concentrato. Un sesto film diverso dall’atteso, e nonostante Justin Lin diriga per la quarta volta, la sua regia è differente: le sequenze d’azione sono frenetiche, velocissime, molto caotiche (perde lucidità in alcuni momenti) e folli ancor più del solito.
Nel bene o nel male, stiamo sempre parlando di Fast & Furious, una serie che ha fatto della spettacolarità il pane quotidiano. La gare tra bolidi sportivi (c’è ne sono solo un paio, tra cui una splendida sequenza girata realmente a Piccadilly Circus e per le strade di Londra) sono state sostituite da inseguimenti che ricordano più Die Hard che i drift di Tokyo, anche perché il villain (un algido Luke Evans) non utilizza una Porsche o una Toyota, ma una Flip Car. Si tratta di una sorta di auto di F1 blindata, capace di rovesciare qualsiasi veicolo e di raggiungere velocità imbarazzanti. Le scene sono completamente folli, e per averne un’idea sommate il grado di follia di tutti i capitoli precedenti e moltiplicate per tre. Il divertimento è assicurato, ma al posto dei pop-corn al cinema comprate un kilo di sospensione di incredulità, perché tra salvataggi volanti e piste di atterraggio lunghe quanto un campo di Holly e Benji, c’è da slogarsi la mascella. Il troppo però a volte stroppia, e si rimpiange la “semplicità” della cassaforte trascinata per le strade di Rio.
Rispetto ad un Toretto troppo serio spicca invece Dwayne Johnson, una figura sempre più convincente nel panorama del cinema d’azione. L’alchimia del cast è però ottima come sempre, compresi i nuovi membri come Gina Carano. La scena cult del sesto film non è una gara di auto o la scena con il carro armato, ma il cat fight (anzi, plurale) tra l’ex-campionessa di arti marziali miste e la bad-ass Michelle Rodriguez, graditissimo ritorno: entrambe si picchiano così forte da distruggere le scale della metropolitana di Londra!
Passo indietro rispetto al bellissimo Fast Five, soprattutto dal punto di vista della trama a volte troppo esile, la pellicola è in ogni caso imperdibile per gli appassionati del genere e della saga di Vin Diesel & company. Due ore di azioni vorticose e corse mozzafiato, che viste sul grande schermo valgono sempre il prezzo del biglietto. Un paio di grossi colpi di scena salvano un finale che inizialmente sembrava essere prevedibile, mentre pregustiamo già il settimo film (uscirà a luglio 2014) grazie ad un piccolo antipasto. Quale piega e quale nuova strada prenderà la saga la prossima volta?
Voto:6.5
DOPO L’IMMAGINE se volete potete leggere UNO SPOILER SULLA SCENA DOPO I TITOLI DI CODA (ma NON sul finale del film con le sue sorprese).
SPOILER: Ci troviamo a Tokyo, dove rivediamo la scena della morte di Han avvenuta nella parte finale di Fast & Furious: Tokyo Drift, terzo in ordine di uscita ma a questo punto sesto in ordine cronologico. La continuity della saga viene quindi messa a posto, e si ufficializza che gli avvenimenti dal quarto al sesto film sono avvenuti quindi tra il terzo e il settimo episodio, del quale viene già svelato il suo villain. Da una macchina esce infatti il mitico Jason Statham (Transporter), come rumoreggiato nelle scorse settimane, ed è lui responsabile della morte di Han. Quale sarà il suo piano nei confronti di Toretto? E per chi lavora?
QUI potete rivedere le nostre foto, i video e la descrizione della World Premiere di Londra alla quale abbiamo partecipato.
Fast and Furious 6 uscirà nelle sale il 22 maggio 2013. Cliccate su Mi Piace sul riquadro sottostante per rimanere aggiornati sulla pellicola. Vi ricordiamo inoltre che qui trovate la Pagina Facebook del film.