Attenzione, l’articolo contiene spoiler
Se una parte degli appassionati di Game of Thrones era rimasta un po’ delusa dalla première non potrà essere più contento dopo la 2^ puntata della 3^ stagione: Dark Wings Dark Words sembra infatti la 2^ parte dell’episodio scorso sia perché continua a riannodare i fili dei personaggi lasciati alla scorsa annata, sia perché l’atmosfera è ancora quella preparatoria, ma forse in questo caso funziona meno.
La situazione per Sansa a King’s Landing precipita, quando si lascia sfuggire qualche parola di troppo. Nel frattempo Shae chiede a Tyrion un favore mentre Jaime trova un modo per passare il tempo con Brienne. Infine Arya si unisce alla Brotherhood Without Banners.
Scritto da Vanessa Taylor e diretto da Daniel Minahan, Dark Wings Dark World è la prosecuzione di una presentazione generale aperta la scorsa settimana che però perde in ritmo e acutezza di dialoghi e soprattutto appesantisce il racconto.
Aperto dal sogno di Bran in cui, oltre al padre e ai fratelli affronta un ragazzo sconosciuto, Dark Wings Dark Words gira innanzitutto intorno ai personaggi che non avevamo visto nella prima puntata: il figlio minore degli Stark, appunto, che viene trovato nel finale da Jojen e Meera, Theon torturato dai prigionieri ma che può anche contare su un inviato della sorella, Arya braccata da Thoros e dalla sua fratellanza e poi Brienne e Jaime, che continuano il loro viaggio mentre gli uomini dei Bolton lo raggiungono. Gli elementi più interessanti però vengono dalle storyline che la serie aveva già aperto, soprattutto gli intrecci che vedono al centro i Lannister, come Sansa che parla di Joffrey a Margaery, la quale sta tessendo attorno al re la sua tela, e Shae, preoccupata proprio per la giovane Stark, che si confida con Tyrion.
Resta comunque uno degli episodi più deboli dell’intera serie, non solo perché in 2 ore, in sostanza, di première non c’è ancora nessun elemento narrativo di sostanza, né qualche zampata di sguardo e regia che faccia sussultare, ma perché – soprattutto rispetto alla prima parte – lo svolgimento è più debole, più fiacco, i personaggi meno interessanti, eccezion fatta per Olenna Redwyne, interpretata dalla grandiosa Diana Rigg. E’ ora che l’inverno arrivi davvero.
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