Fu il primo critico cinematografico ad aggiudicarsi il prestigioso Premio Pulitzer ma anche uno dei pochi nomi della critica ad essere conosciuto e amato dalla gente comune: questo era Roger Ebert. “Era” perché Roger Ebert è morto ieri, all’età di 70 anni, a Chicago. A riportare la notizia è stato il Chicago Sun-Times, il giornale su cui dal 1967 erano pubblicate le sue sincere, chiare e sagaci recensioni che affrontavano con la stessa passione e onestà intellettuale sia il blockbuster che il film d’autore. Ebert era da lungo tempo malato di cancro: dal 2002 lottava con un tumore alla tiroide e negli ultimi aveva perso la piena capacità di parlare tanto da essere supportato da un apparecchio vocale.
Nonostante la malattia il critico ha continuato a recensire con forza film e anche twittare con frequenza. La sua attivissima attività di scrittura conta ormai oltre agli innumerevoli articoli critici, anche 20 libri e una dozzina di raccolte delle sue recensioni. Oltre che sulla carta stampata, Roger Ebert condusse per molti anni lo show tv Sneak Previews, iniseme al critico rivale Gene Siskel: un programma che, nel suo “piccolo”, contribuì a rendere il cinema ancora più popolare tra la gente comune (questo format venne poi ripreso nei suoi successivi programmi At The Movies e Siskel & Ebert & The Movies).
La sua “rivoluzione” in fatto di critica deriva principalmente dal fatto che Ebert aveva un approccio critico “relativo” e non “assoluto”: oggi un film si doveva valutare sempre in relazione al pubblico di riferimento quindi:
Quando chiedete ad un amico se Hellboy è un bel film, non gli chiedete se è un bel film rispetto a Mystic River, gli chiedete se è un bel film rispetto a The Punisher. E la mia risposta sarebbe che, se in una scala da 1 a 4 Superman è 4, allora Hellboy è 3 e The Punisher è 2. Allo stesso modo, se American Beauty è un film da 4 stelle, allora Il delitto Fitzgerald ne merita due
Noi lo vogliamo ricordare con le parole dei suoi colleghi. Neil Steinberg del Chicago Sun-Times ha detto che Ebert “fu senza alcun dubbio il critico cinematografico più illustre e influente della nazione”, Tom Van Riper di Forbes lo descrive come “il più potente critico d’America” e Kenneth Turan del Los Angeles Times come “il più noto critico d’America”. Noi non possiamo far altro che concordare.
Fonte: Chicago Suntimes