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Che con la seconda stagione C’era una volta potesse ampliare lo spettro dei suoi personaggi andando più in la delle fiabe lo sapevamo e non ci fidavamo troppo. L’idea però di dare a questa scelta obbligata un risvolto visionario e narrativo fa piacere: accade nel 12° episodio trasmesso da Fox, In nome del fratello, dedicato a Victor Frankenstein.
In un’altra terra, Victor Frankestein è costretto, per volere del padre, a interrompere i suoi esperimenti scientifici, e a partire per una spedizione militare. Mentre si prepara a partire, nel suo laboratorio compare Tremotino, incuriosito dai suoi esperimenti; i due stringono così un accordo. A Storybrooke dopo l’incidente, il signor Gold cerca di guarire immediatamente Belle, ma nemmeno il bacio del vero amore sarà capace di farle ritornare la memoria. Emma, David e Mary Margaret, conducono Uncino e lo straniero in ospedale, dove il dottor Whale riferisce che per quest’ultimo ci sono poche speranze. Tutti decidono però di tentare di salvare lo sconosciuto anche se questo potrebbe portare dei rischi per gli abitanti della città.
Scritto da Jane Espenson e diretto da Milan Cheylov, In nome del fratello passa definitivamente dal mondo delle fiabe e favole a quello più ampio e illimitato dell’intero immaginario horror, fantasy, soprannaturale e simili, arrivando a romanzi e cinema (il cellulare dello straniero ha la suoneria di Guerre stellari) mettendo sul piatto una serie di mondi e universi paralleli che non si limitano a Storybrooke e tra i quali Tremotino ha campo libero.
Così la storia in parallelo di Frankenstein e Whale (dal nome del regista del film sul romanzo di Shelley) permette all’episodio e alla serie di aprirsi ad altre dimensioni in cui viaggiare magicamente (ora che Emma sa di possederla, poi) per risolvere i nodi spinosi, come la mancanza di memoria di Belle che rompe il suo talismano, la nuova pace tra Regina e Cora in nome del piccolo Henry, Gold che vuole partire alla ricerca del figlio. E quel misterioso straniero che potrebbe scoprire o capire tutto di Storybrooke e della sua magia.
In sé non un episodio particolare o particolarmente bello, ma interessante proprio nel respiro e nelle promesse che dà alla seconda parte della stagione. Che ha personaggi e spunti interessanti e che ora dovrebbe metterli in pratica.
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