Ieri Le Streghe di Salem (titolo originale The Lords of Salem), l’ultima fatica cinematografica di Rob Zombie, ha fatto il suo ingresso nelle sale italiane. Nel web si è già creato un bel dibattito nei confronti di questa pellicola che a quanto pare ha diviso critica e pubblico, tra chi l’ha adorato e chi è rimasto profondamente deluso.
Non poteva essere altrimenti del resto, stiamo infatti parlando di un film che non ha mezze misure, realizzati prima di tutto per un piacere personale e dedicato solo ed esclusivamente ad un certo tipo di pubblico, che va ben oltre i semplici appassionati di cinema di genere. Chi scrive ha avuto il piacere di vederlo in anteprima nazionale durante l’edizione 2012 del Torino Film Festival (qui trovate la recensione), ovviamente gradendo il tutto, a tal punto da volerne parlare di nuovo.
Piaccia o meno Rob Zombie è al momento uno dei registi di punta del panorama horror contemporaneo. Il suo ultimo lavoro non è di certo quello che si può definire un film commerciale, ma a parecchi punti a suo favore. Ecco dunque un elenco contente 10 motivi per cui vale la pena vederlo. Non si tratta di punti insindacabili ovviamente, ma potrebbero diventare lo spunto utile per una piacevole discussione.
1- IL REGISTA
Più volte nel corso della storia (cinematografica e non solo) abbiamo avuto conferma di quanto la musica rock e il cinema, specialmente quello horror, siano legati. Chi più di Rob Zombie può riassumere alla perfezione questo connubio? A partire dai suoi esordi con la band alternative metal White Zombie, Robert Bartleh Cummings (questo il suo vero nome) ha sempre cercato di mettere in evidenza il suo grande amore nei confronti del cinema (di genere). Un musicista profondamente cinefilo, quindi, che non ha mai perso occasione per omaggiare la settima arte attraverso i titoli delle sue canzoni, gli spettacoli live e i videoclip da lui diretti. Il passaggio dietro la macchina da presa era solo una questione di tempo ed è avvenuto nel 2003 con La Casa dei 1000 Corpi, un divertente e divertito omaggio ad un certo tipo di cinema che ogni appassionato conosce a dovere. Grazie a quella pellicola Rob è riuscito ad imporsi all’attenzione del pubblico, diventando un vero e proprio punto di riferimento con il successivo La Casa del Diavolo, in grado di fondere l’estetica di titoli come Non Aprite quella Porta con la solennità del cinema di Sam Peckinpah. Ancora oggi il suo titolo migliore, a cui sono seguiti una serie di film per certi versi meno riusciti ma altrettanto affascinanti come Halloween – The Beginning (remake dell’intramontabile cult diretto da John Carpenter) e il suo sequel Halloween 2. Una manciata di pellicole che gli sono valse il titolo di “nuova promessa del cinema horror”.
2- LA MOGLIE
Chi conosce Rob Zombie conosce molto bene anche la sua splendida compagna di vita: Sheri Moon Zombie. L’amore tra i due è cosa nota ormai e il regista/cantante ha continuato a sottolinearlo sia dal punto di vista musicale che cinematografico, regalandole un ruolo in ogni sua pellicola. Che il regista sia particolarmente orgoglioso della sua amata lo si nota soprattutto nel modo ammiccante con cui l’ha rappresentata in più di un’occasione.
3- IL CAST
Ci sono attori che nel corso degli anni sono diventati delle vere e proprie icone per tutti gli appassionati di cinema di genere. Magari alla maggior parte di voi questi nomi non dicono niente, ma esistono fan (tra cui il sottoscritto) che cominciano a scalpitare come bimbi non appena li sentono nominare. Il cast de Le Streghe di Salem ne contiene un bel po’, a cominciare da Pat Quinn (The Rocky Horror Picture Show), Dee Wallace (L’ululato, E.T. l’extra-terrestre) e Judy Geeson (Fear in the Night).
4- LE CITAZIONI
Come abbiamo detto, Rob Zombie è un regista cinefilo, sebbene le sue ossessioni guardino in prevalenza ad un certo tipo di pellicole. Le Streghe di Salem è appunto l’opera che rappresenta più di ogni altra questa sua passione. È letteralmente seminata di rimandi e citazioni, nei confronti di grandi registi italiani come Mario Bava e Lucio Fulci (la storia stessa sembra essere un grande omaggio nei confronti di …E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà) ma anche di grandi nomi internazionali come Roman Polanski, David Lynch, Alejandro Jodorowsky e José Mojica Marins. Una vera e propria gioia per ogni appassionato.
5- LA PALESE (AUTO)IRONIA PRESENTE NELLA STORIA
Uno dei principali punti di forza de Le Streghe di Salem? Il fatto di non volersi prendere volutamente sul serio. All’interno di questa storia Rob Zombie parla di satana, di musica metal, di stregoneria, di droga e di molte altre cose che sono affini al suo alter ego (Rob Zombie, appunto), senza per questo prendersi troppo sul serio, giocando con ognuno di questi punti in modo decisamente autoironico. Il momento che meglio di tutti rappresenta tutto questo è quello in cui all’interno del programma radiofonico condotto dalla protagonista Sheri Moon viene intervista il leader di una band metal devota al maligno, rappresentato come una figura decisamente non carismatica. A quel punto è come se Rob Zombie volesse dirci “Ok, io trovo quest’immaginario decisamente affascinante e divertente, ma non è detto che debba crederci per forza!”.
6- IL FOTTUTO ROCK AND ROLL
Le Streghe di Salem è eccessivo, anarchico, visionario, fuori dagli schemi, politicamente scorretto, sfarzoso fino all’inverosimile. In una sola parola: Rock. Visto il regista coinvolto non potevamo certo aspettarci qualcosa di diverso!
7- GLI ANNI ‘60
Chi ha visto il film sa bene quanto sia sospeso il mondo all’interno del quale si muovono i suoi protagonisti. Potrebbe essere il presente, ma anche gli anni ‘70/’80. Nel finale Le Streghe di Salem diventa un vero e proprio inno alla cultura anni ’60, che rivive attraverso un vero e proprio trip visivo. La cultura hippie, l’uso e abuso di LSD si fondono con il demonio in un delirio pop che rappresenta uno dei momenti più ambigui e singolari di questa storia.
8- LA DATA D’USCITA
Grazie alla Notorious Pictures, che è riuscita a garantire una release quasi in contemporanea con quella americana, non abbiamo dovuto attendere più del dovuto per vedere questa pellicola, cosa sicuramente apprezzabile. Quando si parla di titoli come questo, troppo spesso penalizzati da una tardiva distribuzione, bisogna cogliere l’occasione al volo!
9- IL CINEMA HORROR
Se siete dei veri appassionati di cinema horror, se siete cresciuti con tutti quei titoli realizzati a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 e venerate tutti quei nomi, citati in precedenza, che conoscono solo i cultori del cinema di genere, QUESTO È SICURAMENTE IL FILM CHE FA PER VOI. Punto.
10- L’AMORE
L’amore, incredibile a dirsi, è uno dei temi portanti di questa storia. Si tratta dell’amore che nutre Rob Zombie nei confronti di tutti quei punti elencati in precedenza (soprattutto nei confronti della sua compagna Sheri Moon). E allo stesso tempo si tratta del vostro amore nei confronti degli stessi. Se questa “Top 10” vi rappresenta non potrete fare a meno di adorare questa pellicola.