Taylor Swift intervistata dal Sunday Times parla delle sue emozioni durante l’esibizione ai Brit Awards e spiega ancora una volta cosa voglia dire scrivere canzoni per lei.
Sembra una battaglia contro i mulini a vento quella di Taylor Swift che continua ad affermare il suo diritto a parlare delle proprie emozioni nelle canzoni che scrive anche se queste hanno a che fare con uomini che ha frequentato.
Il Sunday Times ha chiesto a Taylor cosa stesse pensando durante l’esibizione ai Brit Awards e lei ha risposto così: “âOK, scendi le scale, non ti distrarre. OK. Prossima mossa. Sali sul palco, tieni indietro le spalle. Bene. E ora… gira. E allo stesso tempo bilanci la parte analitica del tuo cervello che ti dice dove andare e come andarci con l’altra parte del cervello che dice -Prova ciò che canti e manifestalo sul volto. Sentiti proprio come se stessi scrivendo la canzone ora.”
Taylor poi conferma che “I know you were trouble” sia stata scritta quasi e soprattutto per Harry Styles: quando le viene chiesto cosa avesse provato ad avere Harry Styles nel pubblico mentre cantava la sua canzone lei ha detto: “Non è difficile accedere a quelle emozioni quando la persona a cui è diretta la canzone è seduta lì di fronte a guardarti.”
Infine quando le viene chiesto se è preoccupata del fatto che i ragazzi non vogliano più frequentarla a causa di ciò che scrive lei risponde:”Non ho paura di questo. Non smetterò di scrivere canzoni che parlano della mia vita. Quindi se a qualcuno fa paura, allora comunque non potrebbe funzionare tra noi”.
Nei tempi della rete, dove ogni ragazza può avere un blog per confidarsi con il mondo come farebbe con il proprio diario, le canzoni di Taylor Swift sono solo la punta di un iceberg che dimostra che oggi le ragazze possono e devono parlare di se stesse difendendo il loro diritto a farlo. A chi fa paura?
Voi che ne dite? E’ giusto che Taylor continui a scrivere quello che sente? E’ una scelta coraggiosa o puro opportunismo?