Sullo sfondo di una Puglia assolata e con paesaggi da cartolina, Outing – Fidanzati per sbaglio segue le disavventure di due trentenni o giù di lì: due precari cronici, insoddisfatti e alla ricerca di un loro posto nel mondo. L’occasione per invertire drasticamente la direzione delle loro vite arriva da un bando della Regione Puglia: grazie a quei soldi i baldi giovini (che hanno i volti puliti di Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca) potranno aprire un loro atelier di moda e realizzare così i loro sogni. Peccato che il bando sia riservato a sole coppie di fatto: l’unica soluzione, allora, è fingersi omosessuali…
La storia di Outing – Fidanzati per sbaglio è quella tipica di una commedia degli equivoci e, fino a quando il regista gioca con questo registro di travestimenti, scambi di persone e doppi sensi, la pellicola funziona. Nessun guizzo di genio né a livello di scrittura né di regia, sia chiaro, però il film qualche risata convinta la strappa e certe scene (come quella della suoretta acida scambiata per un trans sotto mentite spoglie) hanno i ritmi comici e i dialoghi giusti. Lo spunto iniziale, poi, di ironizzare sulle coppie di fatto in questo Sud così ancora attaccato alla tradizione aveva anche un certo potenziale in termini di attualità. Il grosso problema arriva quando Outing – Fidanzati per sbaglio prova a tingere la commedia di amarezza, di critica politica e di denuncia sociale infarcendo il film di riflessioni a random sulla precarietà giovanile, corruzione, raccomandazioni, criminalità e libertà di informazione (con tanto di citazione di Ilaria Alpi). Un po’ com’era già successo con Viva l’Italia (anche se il film di Massimiliano Bruno, va riconosciuto, è nettamente migliore), le intenzioni sono ineccepibili, lodevoli; è il risultato a essere discutibile. Sull’entusiasmo appassionato di volere denunciare praticamente TUTTI i mali che percorrono in abbondanza il nostro “bel Paese”, inevitabilmente si finisce per semplificarli, si veda la lotta contro la corruzione politica e la mafia della cronista d’assalto interpretata da Giulia Michelini che, beccata a curiosare e fotografare in casa del boss nemico, riceve una “strigliatina” e ci si dimentica ben presto della faccenda… Insomma, è come se Outing – Fidanzati per sbaglio avesse voluto tingersi di impegno per legittimarsi; come se, avendo paura di essere una semplice commedia, si fosse travestito da dramma. Ma come è accaduto ai suoi due protagonisti che, quando cercano di camuffarsi da omosessuali, utilizzano papillon fucsia e maglie a rete (e una serie infinita di stereotipi), anche il film si è travestito in maniera troppo finta e vistosa.
E poi, va bene il coraggio di contaminare, ma il fatto che la pellicola inizi citando due frasi di Platone e Antonio Cassano e termini con un omaggio alle tavolate di Ferzan Ozpetek è forse più un segno di schizofrenia che non di vera sperimentazione… In tutto ciò, Massimo Ghini e Claudia Potenza regalano due convincenti prove attoriali.
Outing – Fidanzati per sbaglio, diretto da Matteo Vicino, esce nelle sale italiane il 28 marzo.